Salvini al carcere di Ranza, il sindaco di San Gimignano: “Se ne accorgono solo ora? Sono anni che denunciano la situazione”

“L’Amministrazione comunale di San Gimignano, fuori da ogni strumentalizzazione politica, torna a chiedere con forza agli enti preposti e competenti la definitiva soluzione dei problemi che affliggono il carcere di Ranza, dal sovraffollamento (il Ministero ci parla di 352 detenuti su 235 posti disponibili), al completamento della dotazione organica di agenti di Polizia penitenziaria, fino a risolvere una volta per tutte la cronica assenza di una direzione stabile della struttura e i problemi strutturali e impiantistici della casa di reclusione”.

Così il sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci ha riferito in consiglio comunale in merito allo “stato di salute” del carcere di Ranza tornato alla ribalta delle cronache in questi giorni per un’indagine della magistratura su presunti abusi all’interno della struttura da parte della polizia penitenziaria.

“Ripetuti sono stati gli appelli e gli allarmi dell’Amministrazione sulle carenze dirigenziali – ha aggiunto Marrucci-, organiche e infrastrutturali della casa di reclusione. L’ultima nostra denuncia sull’intollerabile situazione di non governo della struttura è datata 12 luglio scorso, con una lettera indirizzata al Ministero e al Dap – ha specificato il primo cittadino di San Gimignano -. Ben prima di tutto l’odierno clamore mediatico e ben prima che si attivassero i peggiori istinti di strumentalizzazione politica sulla delicata vicenda che coinvolge Ranza. Stupisce non poco che a livello nazionale senatori che hanno avuto ruoli governativi di primo piano fino a ieri, scoprano l’esistenza del carcere di Ranza solo adesso”.

Sul carcere di Ranza è intervenuto anche il deputato leghista Morrone che ha accompagnato il leader della Lega Matteo Salvini durante la visita effettuata oggi alla Casa di reclusione di San Gimignano.”Siamo qui – spiega Morrone – per assicurare la nostra vicinanza a chi opera a contatto con persone anche violente o con gravi patologie psichiatriche, in strutture sovraffollate e spesso con organici ridotti all’osso. Vogliamo sostenere gli agenti della Polizia penitenziaria sempre al centro dell’attenzione critica e pregiudiziale di alcune forze politiche, di organismi e di associazioni che rivendicano diritti e tutele esclusivamente per i detenuti e mai per chi garantisce la sicurezza delle nostre Comunità”

“Per quel che riguarda i fatti accaduti- continua Morrone-, riponiamo la massima fiducia nell’operato della magistratura e chi eventualmente avesse commesso atti punibili per legge ne risponderà, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio e colpevolizzare un’intera categoria che opera anche in condizioni proibitive, caratterizzate da pesanti criticità ereditate dal passato. Durante l’anno di governo, la Lega ha riportato l’attenzione sulla situazione delle forze dell’ordine, puntando a garantire assunzioni, nuove opportunità, più risorse e mezzi. Anche per gli agenti della Polizia penitenziaria sono state effettuate nuove assunzioni e sono state poste le basi per dotarli di nuovi strumenti di difesa- conclude-, come il taser e le bodycam. Conoscendo la situazione di carenza di organico del carcere di San Gimignano, per incrementarlo sono stati assegnati di recente dodici agenti, tra donne e uomini del 175mo corso allievi e con il piano mobilità”.