Robur, Voria out? I tifosi insorgono, ma la società fa chiarezza: “Scelta lessicale imprecisa”

Il nuovo allenatore della formazione Primavera della Robur Siena sarebbe dovuto essere Paolo Negro. Ad annunciarlo era stato proprio il neo-Dg bianconero, Marco Trabucchi in conferenza stampa pochi giorni fa. Questo scenario aveva già provocato nelle fila dei tifosi una levata di scudi in difesa di Gill Voria, anche lui una bandiera della Robur e che al momento della conferenza ricopriva proprio l’incarico di allenatore della Berretti. Per i tifosi bianconeri sarebbe stato infatti inaccettabile l’allontanamento di una figura come quella di Voria.

Tuttavia, alla richiesta di spiegazioni di Siena News, la società del Siena ha fatto sapere che il tutto sarebbe stato solo un grande qui pro quo nato da una scelta lessicale errata da parte di Trabucchi in conferenza. Inoltre, al momento, la società garantisce che Voria è e resterà nei prossimi mesi, l’allenatore della Primavera, mentre Negro ricoprirà un ruolo di collaborazione.

Proprio in merito alle rimostranze dei tifosi, riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato del Battaglione Boscagli, gruppo di tifosi bianconeri:

“Caro Gill il 19 dicembre 1999 eravamo lì, con te, mentre salivi nel vuoto sollevando con il tuo slancio 50 anni di paure. Eravamo lì mentre colpivi un pallone che pesava tanto, troppo. Dentro c’erano delusioni, rabbia, batticuore, campionati anonimi, giocatori troppo giovani, troppo vecchi o troppo scarsi. Eravamo lì, senza fiato, sospesi in aria e con gli occhi infilati nel sette della porta del Pisa, ad aspettare che la palla seguisse il nostro sguardo e la tua forza di volontà. Eravamo lì, aggrappati a te mentre salivi, salivi e salivi ancora. Eravamo lì, a vedere il gol più bello della nostra vita. E se eravamo lì, come potremmo non essere con te adesso? Con te che sei rimasto qui, che qui hai cresciuto la tua famiglia, con te che non sei solo un ricordo ma un pezzo del nostro presente e del nostro futuro?

A noi quello che ti è stato fatto non è andato giù. Non si gioca con il rispetto di un giocatore che la nostra maglia l’ha sempre onorata, amata, portata con dedizione. Uno che ci ha messo il cuore, l’anima, la faccia: da calciatore e da allenatore. Non ce ne voglia Negro: la polemica non è contro di lui ma verso chi ha messo con le spalle al muro due professionisti e due pezzi di storia Patria. Voria è e resterà una nostra bandiera, un allenatore che ha messo passione, professionalita, bravura e che ama la sua squadra, i suoi ragazzi, I nostri ragazzi. Chi ti ha trattato con questa stupida pochezza ha dimostrato che la nostra storia non la conosce nemmeno un po’. Siamo tutti con te. Come quella volta che scalasti il cielo, con un balzo ipnotico e che per noi resterà infinito. Il gol più bello della nostra vita.

E noi quella volta, come le altre, c’eravamo: loro no. Un consiglio a chi ha deciso questa ennesima faida interna: gli stadi si svuotano quando I tifosi non si sentono rappresentati da bandiere, squadre, proprietà. Il calcio non è business, è passione”.