Robur, tutto pronto per la trasferta di Olbia. Pagliuca: “Ai ragazzi chiedo coraggio”

“Quella di domani sarà una trasferta difficile, come tutte del resto”. Così Guido Pagliuca, allenatore della Robur Siena 1904, alla vigilia della partita di domani che vedrà i bianconeri scendere in campo in Sardegna contro l’Olbia. I sardi, vengono da due sconfitte consecutive, mentre la formazione senese ha raccolto ben 10 punti nelle prime quattro.

“In settimana ci siamo preparati con attenzione – spiega il tecnico – e con quell’entusiasmo che ci ha regalato questo inizio di campionato. Siamo consapevoli che ogni partita porta con sé le proprie difficoltà, noi dovremo essere bravi, come abbiamo fatto già domenica, a compattarsi e rimanere sul pezzo e concentrati”. “Questo è il momento – aggiunge – di crescere sul piano del gioco. Domenica forse abbiamo pensato più al risultato, ma pensare alla classifica porta con sé uno stress che ti depotenzia. Noi dovremo riuscire a concentrarci sulla prestazione e sul nostro percorso di crescita. Pensare ai punti già ora significa rallentare un percorso di crescita che magari tra 10 o 15 domeniche può pagare di più. Dobbiamo pensare e giocare con entusiasmo, divertirsi nel lavoro quotidiano, solo così potremo colmare il gap con squadre diverse”.

“Il coraggio di giocare la palla – prosegue Pagliuca – anche in situazioni di difficoltà, di giocarla partendo dal portiere o sotto pressione è un requisito fondamentale. Per far ciò, tuttavia, è necessario l’aiuto di tutta Siena, dei tifosi e dei media. Tenere le pressioni basse, mantenere l’obiettivo di prestazione alla base e dell’attaccamento alla maglia, sono punti di forza da mantenere e riconoscere. Il pensiero comune è importante per la crescita della squadra”.

Infine, il tecnico fa il punto sulla sfida di domani: “Mora è rientrato in gruppo e vedremo se schierarlo dal 1′. Sicuramente è in crescita ed è un giocatore importante. Fra gli undici visti col Montevarchi potrebbe esserci un assenza per un problema fisico ma speriamo di recuperarlo”.

Emanuele Giorgi