Robur alle prese con il cambio di proprietà, mentre il tempo scorre

Sul futuro della Robur è calato il silenzio nelle ultime ore. Non che dietro le quinte non si continui a lavorare, anzi, ma dopo l’indiscrezione della settimana scorsa che voleva il Siena a un passo dalla cessione delle quote di maggioranza nulla si è più mosso. Dai giornali specializzati, ai social network fino al bar, ora, quella che si commenta è una situazione in completo divenire. Al momento, l’unico punto fermo sembra essere l’intenzione della proprietà di vendere ma non si sa neanche in quali quote. All’inizio si parlava di una cessione di almeno il 50%+1 delle quote, salvo poi far filtrare addirittura l’intenzione di cedere l’intero pacchetto ad un possibile soggetto interessato. Vagan Oganyan (ex vicepresidente), avvistato in Piazza del Campo nei giorni scorsi, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.

Ad oggi, c’è un solo nome interessato all’acquisto dei bianconeri ed è quello dell’ingegnere Emiliano Montanari, esponente del gruppo Global service. Da qui in poi si entra nel campo delle ipotesi sul tipo di operazione che si andrà a delineare nelle prossime ore. Uno che era stato additato come potenzialmente interessato, Franco Fedeli, veterano del calcio nostrano, sulle colonne della Nazione di Siena, ormai quasi un mese fa, aveva detto: “L’azienda deve essere pulita, senza una lira di debito, non sono certo disposto a pagare gli errori degli altri”, parole che lasciano intendere anche ai non addetti ai lavori tutte le difficoltà che si incontrano in scenari del genere.

In tutto ciò, se cessione sarà, dovrà esserlo in tempi molto brevi: la data segnata in rosso sul calendario è quella del 16 di giugno. Entro quel termine andranno saldate tutte le scadenze verso i tesserati, andrà presentata una documentazione dettagliata ed andrà depositata una fideiussione da qualche centinaio di migliaio di euro. Si tratta di tutta di una serie di passaggi che, anche avendo tutto il capitale a disposizione, richiedono tempo e pazienza. Purtroppo, nella città del Palio in tanti si ricordano bene cosa vuol dire arrivare “alle porte coi sassi”: a suo tempo Anna Durio aveva già dichiarato di aver selezionato l’acquirente salvo poi vedere l’affare non concretizzarsi mai.

In tutto questo, il dato sportivo scivola comprensibilmente in secondo piano: in città al momento resta il solo Trabucchi, direttore generale bianconero. Cannella, seppure formalmente sotto contratto, parla già da ex ai microfoni di TuttoC. Su allenatore e direttore sportivo tutto tace; dopo il vento che soffiava dalla Croazia (Perovic e Cvitanovic) era stata anche rilanciata l’ipotesi di un Padalino bis. Il tecnico pugliese potrebbe sicuramente titillare il palato dei tifosi senesi, come invece non accadrebbe in altre piazze; la sua esperienza in bianconero, se vista dall’esterno, non appare entusiasmante. Al contrario, i supporter bianconeri sanno perfettamente il tipo di lavoro che l’allenatore ha dovuto portare avanti e ne sono rimasti più che soddisfatti. Resta tuttavia un punto interrogativo sul progetto che, senza un direttore sportivo e men che meno senza una proprietà, è difficile poter ipotizzare. Stando così le cose anche Padalino, che ha sempre detto di essere stato bene a Siena e che gli piacerebbe tornare, potrebbe alzare più di un sopracciglio dinanzi ad una eventuale offerta.