Ristori, la proposta delle Regioni per i comprensori sciistici

La proposta di modifica del decreto legge ‘Sostegni’ per i comprensori sciistici è stata inviata al governo da regioni e province. Il documento era stato approvato mercoledì pomeriggio. Il primo decreto del governo favoriva le realtà alpine col criterio di ripartizione sulle presenze turistiche. Originariamente non venivano ricmpresi nemmeno i comuni montani appartenenti a comprensori sciistici o con sede di impianto e non consentiva un effettivo ed equilibrato riparto delle risorse ai gestori degli impianti a fune e delle imprese.

La proposta delle regioni, invece, prevede ristori agli impianti di risalita che saranno calcolati in proporzione ai mancati guadagni rispetto alle migliori due dell’ultimo triennio. Questi ristori saranno liquidati dal governo insieme a 40 milioni di contributi a favore degli insegnanti di sci. Sono 230 i milioni destinati ad attività commerciali e turistiche, di cui la metà riservati alle province autonome, mentre le regioni propongono che siano loro stesse a distribuire i fondi al posto dei comuni. Le regioni chiedono inoltre un ulteriore stanziamento di cento milioni.

L’assessore Leonardo Marras spiega: “C’è stato un dibattito molto intenso all’interno della commissione turismo tra gli assessori delle regioni italiane e sono soddisfatto per l’esito, affatto scontato. Gli operatori del settore avevano denunciato un effetto distorsivo della norma così come era stata scritta nel decreto e la maturità delle Regioni maggiormente favorite ha permesso di trovare una intesa positiva”.

Sempre Marras continua: “Le imprese della montagna hanno visto totalmente azzerati i ricavi, in una stagione che avrebbe permesso invece durata e opportunità che difficilmente si ricordano negli scorsi anni per la presenza abbondante di neve. Anzi, in qualche caso hanno dovuto subire pure la violenza della tempesta e  riparare poi anche quei danni. La proposta di modifica che abbiamo presentato – conclude – costituisce un passo significativo per provare ad andare avanti: ora dobbiamo monitorare la ripartizione regionale e impegnarsi affinché queste risorse siano a disposizione delle imprese il prima possibile”.