Ristoranti e bar al chiuso, stadi all’aperto: riaperture, tutte le novità in vigore da oggi

Si può prendere il caffè al bancone e fare pranzo e cena anche all’interno dei locali: entrano in vigore da oggi, martedì primo giugno, alcune nuove regole previste dall’ultimo decreto sulle riaperture. Per ora il coprifuoco resta alle 23 nelle regioni in zona gialla come la Toscana.

Ristorazione

Da oggi è consentito il consumo di cibi e bevande anche all’interno dei locali di bar, pizzerie e ristoranti. La Conferenza Stato – Regioni, qualche giorno fa, ha emanato un documento con le linee guida che ” se rispettate, possono consentire lo svolgimento sia del servizio del pranzo, che della cena”, si legge.  Tra le richieste  c’è l’obbligo di “mantenere aperte, a meno che le condizioni meteorologiche o altre situazioni di necessità non lo consentano, porte, finestre e vetrate al fine di favorire il ricambio d’aria naturale negli ambienti interni” e anche il dovere “disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors)” . (Qui il link con i dettagli sulle linee guida)

Sport e stadi

Tornano gli spettatori negli stadi e ai palazzetti, ma in uìnumero limitato e all’aperto (bisognerà aspettare luglio per la riapertura ‘al chiuso’ di queste strutture). Inoltre è consentita la presenza di pubblico agli eventi e alle competizioni sportive diversi da quelli di cui all’articolo 5 del decreto-legge n. 52 del 2021, esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale. La capienza consentita non può più del l 25 per cento di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 1.000 per impianti all’aperto e a 500 per impianti al chiuso.