Rimpasto di giunta, il giorno dopo

Rimpasto fatto, fuori l’ormai ex assessore ai lavori pubblici Massimo Sportelli e dentro Paolo Benini, ex Lega, adesso consigliere nel gruppo Siena Tools, che prenderà le deleghe di scuola e sport. Sara Pugliese raccoglie il lascito di Sportelli e prende le redini di lavori pubblici e protezione civile, lasciando le politiche giovanili a Clio Biondi Santi.

Non si sono fatte attendere le reazioni del parterre politico, alcune anche molto dure, come le dimissioni di Federico Minghi, consigliere della lista Voltiamo Pagina, dalla presidenza della commissione sport. Le motivazioni presentate, sono le stesse diffuse in giornata tramite una nota firmata anche da Carlo Marsiglietti, anch’esso consigliere della medesima lista, che accusano ‘qualcuno’ di aver rinnegato l’area civica:

“Con questo nuovo assetto di giunta si perde ancora di più il contatto con i cittadini, soprattutto con quel mondo civico e con l’elettorato che hanno sostenuto l’Avv Luigi De Mossi fin dalla presentazione della lista alla
Fortezza Medicea – così si esprimono Minghi e Marsiglietti, consiglieri comunali della lista civica Voltiamo Pagina -. Avevamo promesso di “Voltare Pagina” cambiando nomi e metodi ma prendiamo atto che siamo ancora lontani dal riuscirci. Dopo aver fatto una serie di nomine molto discutibili, ora si premia chi per mesi ha
sparato addosso alla giunta definendola un ‘comitato organizzatore di feste’ e spostando deleghe verso assessori che rappresentano solo se stessi o al massimo un singolo consigliere comunale. Non comprendiamo i metodi ed
i tempi con i quali è stato portato avanti questo rimpasto, ma leggiamo con chiarezza la volontà di qualcuno di provare a chiudere l’esperienza di “Voltiamo Pagina” e rinnegare l’area civica che ha permesso la vittoria
elettorale”.

Voltiamo Pagina è la lista civica che, in campagna elettorale, fu diretta espressione di Luigi De Mossi e che oggi conta in consiglio comunale ben 6 consiglieri.

Contro le scelte dell’amministrazione comunale protestano i gruppi della minoranza all’interno del consesso cittadino. Il primo a a parlare, attraverso un post di Facebook, è l’ex-sindaco e consigliere del Pd Bruno Valentini. “Come Saturno che mangia i suoi figli (Goya),- si legge nel post – il sindaco ha divorato un assessore che non gli serviva più. Al momento del ballottaggio per l’elezione del sindaco, ogni operazione ed ogni promessa erano utili per conquistare un voto in più, come poi gli è riuscito. ‘Ma c’era un accordo’ protesta invano il mite Sportelli, ma passata la Festa gabbato lo Santo […]. Mandare a casa l’assessore ai Lavori Pubblici significa comunque che un settore decisivo nel rapporto coi cittadini non funziona. Farlo senza spiegare perchè, significa che il sindaco si sente “padrone” dell’amministrazione”.

“La revoca di un assessore dopo un anno di amministrazione e’ un atto grave – questo il parere del capogruppo del Pd, Alessandro Masi-, un’amministrazione, lo ricordiamo, che ha vinto per circa 300 voti. Non è una questione di prerogativa o di motivazioni: revocare, nominare e ridistribuire le deleghe e’ tutto  nella legittima mano del Sindaco e, appunto, sua prerogativa. Ma si discute della necessità di questo atto, che certifica una crisi più generale della rappresentanza della maggioranza nel proprio ruolo e in  consiglio comunale, dove cresce il gruppo misto, dopo le uscite dai gruppi di origine: una crisi della rappresentanza che produce confusione nella rappresentazione dei bisogni e delle risposte alla Città. Siamo nel pieno del mandato di questa nuova amministrazione  e il “prima” non è più un alibi. Ma un “poi” così la città non lo merita davvero”.

Dure anche le critiche di In Campo e di Per Siena. Se il primo gruppo d’opposizione ha parlato di un “Rimpasto alla cantonese” (tirando così in ballo anche il recente viaggio di De Mossi in Cina), la forza politica di cui fa parte l’ex-candidato Pierluigi Piccini ha accusato De Mossi di essere un primo cittadino ‘ civico’ solo di facciata e di essere in realtà un esponente politico della destra:

“Il sindaco di Siena si dichiara civico, e afferma ad ogni piè sospinto ‘di non fare politica’. Eppure i fatti lo smentiscono: ha appena buttato fuori dalla giunta l’unico assessore realmente estraneo ai tradizionali partiti, il quale, con i suoi 2500 voti, gli ha permesso di vincere le elezioni amministrative – scrive Per Siena in una nota- […]Questa perfetta operazione gattopardesca ha ingannato molti senesi, che pensavano di votare il ‘nuovo’. Ma non è un problema, basta chiamare le cose con il loro nome. Il sindaco di Siena è garante di un sistema di sottogoverno tutto senese che ha trovato un nuovo avvocato di riferimento. Il rinnovamento, il cambiamento, il civismo, il fatto di essere ‘non politico’ sono delle panzane”.

Grande movimento a palazzo pubblico, dove domani verrà ufficializzato formalmente l’ingresso in giunta di Benini, durante il consiglio comunale.