Riaperture, c’è speranza per le contrade. Rossi: “Attendiamo l’ufficialità”

Ancora troppe incertezze per iniziare a pensare alle società di contrada ma la voglia di riaprire è davvero tanta. Così, il 26 aprile (secondo la bozza del nuovo Dpcm ndr), bar e ristoranti torneranno a ospitare i propri clienti all’interno, o meglio, all’esterno dei propri locali sia a pranzo che a cena. E le società? Molti contradaioli si sono posti la domanda in questi giorni travolti da un turbinio di informazioni relativamente alle nuove aperture delle attività. Una notizia che ha lasciato intravedere un bagliore di speranza nel cuore di molti contradaioli che da mesi attendono la riapertura delle contrade. Questa speranza è riposta nei 17 priori che da tempo stanno aspettando di riprogrammare le riaperture.

“È  tutto pronto – spiega Claudio Rossi, rettore del Magistrato delle Contrade – dobbiamo solo attendere l’ufficialità delle riaperture. Certo, non sarà una riapertura completa ma il nuovo Dpcm potrebbe lasciare spazio anche alle contrade. Dovremo cercare di capire meglio: per prima cosa avere l’ufficialità del Governo, seconda cosa conoscere il colore della nostra Regione. Come Magistrato stiamo già lavorando alla riapertura delle società, dovremo capire come, visto che per il momento resterà attivo il coprifuoco alle 22, rendendo complicate le cene nelle contrade. In ogni caso tutto questo ci fa ben sperare”.

Non manca di parlare anche delle feste titolari visto che la stagione delle contrade sta iniziando. Proprio a fine aprile la contrada del Valdimonte celebrerà il santo Patrono come di consueto ma per il momento senza la presenza di una compara, solo una messa celebrata dal correttore con una presenza ridotta di contradaioli. Ma nel calderone del Magistrato non mancano idee relative alle feste titolari.

“Ancora troppo presto per parlare di feste titolari – continua Rossi – stiamo cercando di capire l’evolversi della situazione contagi nei prossimi mesi. L’idea è quella di non ripetere le celebrazioni dell’anno scorso ma cercare di fare qualcosa di più. Come per esempio riuscire a rendere omaggio alle consorelle con una comparsa che ovviamente sarà in forma ridotta rispetto ai soliti anni. Ma ancora, ripeto, troppo presto per fare previsioni: dovremo ancora attendere il parere del questore e il prefetto”.

Niccolò Bacarelli