Relazione sociale provinciale 2010: l’immigrazione determina una “rivoluzione demografica”

“In provincia di Siena la popolazione cresce, grazie a un incremento di immigrazione e di nascite, e si registra un rallentamento dell’invecchiamento. Il tasso di disoccupazione è inferiore rispetto ad altre realtà toscane e le condizioni di reddito sono migliori della media regionale. Rimangono, però, aspetti preoccupanti riferiti, in particolare, al numero di giovani che non studiano e non lavorano, alle condizioni di persone non autosufficienti e anziani fragili e alle differenze ancora esistenti fra i diversi Comuni e zone della provincia, con ricadute sul tessuto sociale’. Lo afferma l’assessore provinciale al welfare, Simonetta Pellegrini a margine della relazione sociale provinciale 2010 presentata oggi, venerdì 16 dicembre nella sede della Provincia di Siena, che ha fornito un’istantanea sulle trasformazioni demografiche e sociali del territorio, per conoscere come cambia il volto della popolazione e orientare politiche, strategie e servizi. Nel corso dell’incontro, è stato firmato un protocollo d’intesa tra la Provincia e la Società della salute (Sds) per l’utilizzo, da parte delle Sds, dei dati dell’Osservatorio sociale provinciale in relazione ai contenuti del Piano integrato di salute (Pis) e ai fini di un supporto tecnico-statistico per la sua redazione e la programmazione socio-sanitaria locale.

 

 

 

Immigrazione e tendenze demografiche. ‘In un momento in cui assistiamo, con amarezza, a fatti drammatici che evidenziano un clima di razzismo e di xenofobia anche in città a noi vicine – aggiunge Pellegrini – la relazione sociale presentata oggi ci consegna la fotografia di una provincia dove l’immigrazione si conferma una risorsa da tutti i punti di vista, culturale, sociale e demografico. Dal 2001 al 2010, infatti, in provincia di Siena la popolazione è passata da 252.288 a 272.638 residenti, con un incremento di circa 20mila residenti, una vera e propria ‘rivoluzione’ demografica’.

 

 

 

Analizzando meglio le singole zone, si nota, in particolare, una crescita della popolazione nella zona dell’Alta Val d’Elsa, passata, dal 2000 al 2010, da 57.964 a 63.903 residenti. Da un approfondimento sull’immigrazione, poi, emerge che, dal 2002 al 2010, la percentuale di stranieri è cresciuta di 7 punti percentuali, passando dal 3,9 al 10,9 per cento. Oggi gli immigrati che vivono in provincia di Siena sono 29.648 e i Comuni con più stranieri sono Siena (4.934); Poggibonsi (3.175); Colle di Val d’Elsa (2.575); Sinalunga (1.418) e Montepulciano (1.313). I cinque Comuni con la percentuale più elevata di stranieri residenti sono Monticiano (24,1 per cento); Gaiole in Chianti (23,9 per cento); Chiusdino (22,3 per cento); Castellina in Chianti (16,3 per cento) e Radda in Chianti (16,1 per cento).

 

 

 

Cresce la fecondità e si arresta l’invecchiamento. A livello provinciale, la media delle nascite è cresciuta del 26 per cento, con un picco del 55 per cento in Amiata, e la media dei figli per ogni donna passa dall’1,12 per cento nel 2002 all’1,41 per cento nel 2010. L’invecchiamento, invece, si ferma, anche se Siena resta una provincia anziana: il 24,3 per cento della popolazione ha oltre 65 anni (contro il 23,3 per cento della media Toscana e il 20,3 per cento della media nazionale); il 13,4 per cento ha oltre 75 anni (contro il 12 per cento della Toscana e il 10,1 per cento dell’Italia) e il 4,1 per cento ha oltre 85 anni (contro il 3,5 per cento della Toscana e il 2,8 per cento dell’Italia). Diminuisce, però, l’indice di vecchiaia, grazie all’immigrazione che porta con sé un incremento di giovani. Cresce, poi, la speranza di vita: dal 1995 al 2010, quella delle donne è salita da 81,8 a 84,8 anni, mentre quella degli uomini da 76,41 a 80,1 anni.

 

 

 

Trasformazioni familiari. La relazione fotografa anche la situazione familiare in provincia di Siena e le sue trasformazioni sociali. Si diversificano, infatti, le tipologie, con un aumento del numero di famiglie e una diminuzione della dimensione media: crescono le persone sole e le famiglie monogenitoriali, oltre a separazioni e divorzi. Questo porta con sé una variazione dei carichi di cura per anziani e bambini e una crescita degli indicatori di fragilità, con una crescita della conflittualità familiare e un indice di divorzialità che passa dal 2,2 del 1998 al 4,8 del 2010. In aumento anche il carico potenziale di assistenza agli anziani non autosufficienti che grava sulle famiglie, con dati superiori alla media regionale, e agli anziani fragili ad altissimo rischio di non autosufficienza, pari al 15 per cento delle donne residenti e al 13 per cento degli uomini. Sulla base di calcoli statistici riferiti alle singole zone della provincia, si stima che, nel 2010, gli anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti in provincia di Siena erano 5.412, con le concentrazioni maggiori nella zona senese (2.525) e in Valdelsa (1.298), seguite da Valdichiana (1.298) e Amiata senese (533). Gli anziani non autonomi sono stimati in 4.160 residenti in tutta la provincia: 1.909 nell’area senese; 1.015 in Valdichiana; 828 in Valdelsa e 408 nell’Amiata senese. Oltre 9mila, infine, (9.682) gli anziani fragili ad altissimo rischio di non autosufficienza, concentrati nella zona senese (4.343), Valdichiana (2.414) e Valdelsa (2.000), seguite dall’Amiata senese (925).

 

 

 

Una provincia dal reddito medio – alto. Guardando al reddito medio Irpef relativo al 2009, la provincia di Siena risulta più ricca della media regionale, ma solo grazie alla zona senese (22.743 euro della provincia di Siena contro i 22.499 euro della Toscana). Si registrano, poi, forti disparità territoriali, con una media massima di 25.085 euro nell’area senese contro i 18.620 euro della zona Amiata. I cinque comuni più ricchi sono Siena, Castelnuovo Berardenga, Monteriggioni, Sovicille e Monteroni d’Arbia, mentre i cinque più poveri sono Radicofani, San Giovanni d’Asso, Chiusdino, Abbadia San Salvatore e Castiglione d’Orcia. In provincia di Siena, poi, c’è una minore diffusione, rispetto alla media regionale, delle pensioni e degli assegni sociali, il 3,61 per cento in provincia di Siena contro il 4,74 per cento della Regione. Fa eccezione l’Amiata Senese, con il 5,6 per cento. L’importo medio, relativo ai dati 2010, è, però, più basso della media regionale, pari a 718 euro al mese, e molto basso nell’Amiata Senese, con 675 euro al mese.

 

 

 

Difficoltà economiche. Dalla relazione sociale emerge anche un quadro indicativo delle difficoltà economiche che vivono molte famiglie della provincia, alle quali gli enti locali, a partire dai Comuni, cercano di fare fronte con forme di integrazione a sostegno dei canoni di locazione delle abitazioni. In provincia di Siena vengono presentate più domande di integrazione rispetto alla media regionale (21,3 contro 15,7 ogni mille famiglie), con un picco molto alto in Valdelsa (pari a 37,5) e più basso in Amiata (7,5).

 

 

 

Giovani NEET. Preoccupante anche il dato riferito ai giovani NEET, ossia quelli di età compresa fra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non cercano un impiego. Il dato provinciale senese, pari al 17,5 per cento, è più alto della media regionale, che si attesta sul 14 per cento, e spicca soprattutto il dato elevato riferito alle femmine (22 per cento) rispetto ai maschi (13,2 per cento).