Violenza di genere, il rapporto della Regione: dati preoccupanti ma il fenomeno sta emergendo

Ogni giorno dieci donne si rivolgono per la prima volta a un Centro antiviolenza. Un numero raddoppiato in dieci anni: da 1.761 nel 2009/10 a 3.539 nel 2018/19. La forma di violenza più diffusa è quella psicologica. In 12 anni (2006-2018) sono stati 113 i femminicidi. Ma cresce anche il numero degli uomini che si rivolgono a uno dei sei Centri per uomini autori di violenze: nell’ultimo anno sono quasi raddoppiati.”Un tema che deve attraversare tutte le politiche. Necessaria una rivoluzione culturale” Questa la riflessione fatta da Monica Barani, vice presidente della Toscana e dall’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi.

“Quando ci si ritrova a parlare di questo tema, si deve dimenticare ogni formalismo, e entrare direttamente nel merito di una questione che ci affligge tutti. Le istituzioni declinano la propria efficacia, la propria azione, quando hanno la capacità di tutelare le persone fragili”. Così l’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi ha rivolto il suo saluto a una Sala Pegaso gremita, in grande maggioranza da donne.

“Il presidente della Repubblica l’ha definita un’emergenza nazionale – ha ricordato – E la ministra dell’interno Lamorgese ha riconosciuto la Toscana come la regione che ha dato l’avvio all’esperienza del Codice Rosa, che compie quest’anno dieci anni, lo celebreremo a Grosseto, dove è nato, l’11 dicembre prossimo, ed è stato e continua a essere un esempio, non solo nel nostro Paese, ma anche fuori: questo tipo di risposta sul fronte sanitario alle persone vittime di violenza ha fatto scuola. Abbiamo ancora molto lavoro da fare – ha detto ancora – Siamo scoraggiate dai dati, che per quanto si faccia, sono sempre drammaticamente alti. Possiamo leggere questo come capacità di emersione di un fenomeno, è positivo che le donne denuncino. La violenza di genere deve scomparire, nell’interesse non solo delle donne, ma di tutta la comunità”.

La vicepresidente con delega alle pari opportunità Monica Barni nel suo intervento ha parlato di “Bilanci e sfide per il futuro”. “La violenza di genere è un fenomeno che ha carattere strutturale e radici profondissime nella nostra società, i racconti siamo costretti ad ascoltarli ogni giorno. E’ fondamentale il coraggio della denuncia, ancora l’80% delle violenze di genere resta sommerso. A un fenomeno strutturale vanno date risposte di sistema, che hanno bisogno della condivisione di tutti i soggetti, solo lavorando insieme si possono dare risposte concrete. La Toscana – ha ricordato – è stata tra le prime Regioni a dotarsi di una legge sulla violenza di genere, e il nostro contributo è stato propulsivo”.

Monica Barni e Stefania Saccardi durante la presentazione del rapporto sulla violenza di genere

Durante la giornata di oggi, tante sono state le iniziative di sensibilizzazione a Siena e provincia. La polizia è stata presente in Piazza Salimbeni  con il Camper e gli agenti della squadra mobile dell’anticrimine e dell’Upgsp, per la campagna contro la violenza di genere “Questo Non è Amore”, a Poggibonsi, al cntro commerciale “Salceto” e a Chianciano Terme al centro commerciale “Etrusco”.

Virtus Siena e Associazione Donna chiama Donna  hanno stata presentato
una collaborazione che porterà anche un ambito come quello sportivo a riflettere sulla tematica. Domenica infatti, in occasione della partita casalinga dell’Acea contro Montale, i rossoblu scenderanno in campo con uno striscione dell’associazione Donna chiama donna portato dalle bambine della formazione Esordienti femminile.

Anche Unicoop è intervenuta per dire basta e sensibilizzare con un bollino sugli incarti del pane per aiutare le donne in difficoltà ricordando il numero unico contro la violenza sulle donne 1522, lo stesso numero riportato su tutti gli scontrini della spesa e parte del ricavato della vendita del pane di una giornata devoluto ai centri antiviolenza. A Siena è inoltre partita oggi l’attività “25 libri per il 25 novembre” volta a sensibilizzare, attraverso la cultura e la lettura, sul fenomeno della violenza, utilizzando “le parole come argine alla violenza, come resistenza alla discriminazione e ai discorsi d’odio”.