Sicurezza urbana, oltre 600mila euro dalla Regione per 28 progetti in provincia di Siena

Saranno 28 i progetti di sicurezza urbana che Regione Toscana finanzierà in provincia di Siena per una somma superiore a 615mila euro. Gli investimenti copriranno iniziative di rigenerazione urbana per riqualificare aree del tessuto comunale particolarmente fragili, oppure serviranno  per la polizia di prossimità, andando a rafforzare le dotazioni di polizia municipale, la videosorveglianza con lo scopo di rendere sempre più sicure le nostre comunità locali.

L’assessore alla sicurezza della Toscana, Vittorio Bugli, illustra gli ultimi due bandi sulla sicurezza urbana finanziati dalla Regione, mezz’ora prima di incontrare a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze gli oltre centocinquanta amministratori che dei contributi beneficeranno. A loro ha fatto anche la proposta di andare rapidamente alla firma di un protocollo d’intesa che, riprendendo quanto già contenuto nella proposta di legge sulla sicurezza e polizia locale, serva a costruire una comunità regionale che su questi temi e sull’avanzamento dei progetti stessi, condivida i risultati positivi di eventuali situazioni problematiche. L’obiettivo è quello di definire e strutturare una politica regionale.

“La sicurezza è un po’ un puzzle che necessita di politiche integrate ed è questo il filo rosso che ha guidato l’approccio tenuto per tutta questa legislatura” spiega. “L’abbiamo fatto – illustra – finanziando progetti di videosorveglianza nelle città più grandi e nei piccoli comuni, rinforzando le polizie municipali con ‘vigili di quartiere’ nelle zone più fragili, formando gli agenti, ma anche riqualificando parti di città e provando a ricucire le comunità che vi abitano, rivitalizzando cioè quei luoghi ‘difficili’ e percepiti come insicuri”. Come? Ripensando gli spazi urbani ad esempio, rinsaldando legami di vicinato che si erano allentati, facendo riaprire negozi e fondi c he avevano tirato giù le saracinesche, provando ad aggredire ogni forma di disagio, lavorando insomma sulla prevenzione prima ancora che sulla repressione.

Complessivamente dall’inizio della legislatura la Regione ha investito sulla videosorveglianza quasi sei milioni di euro, di cui ha goduto la quasi totalità dei comuni toscani. Su dodici progetti pilota di rivitalizzazione di quartieri ed aree difficili è stato investito un milione e 96 mila euro, a cui se ne aggiungono adesso altri 715 mila con l’avviso che finanzia altri ventidue progetti. Tre milioni dal 2019 al 2021 (9 milioni in tutto) è il contributo sui progetti di polizia di prossimità che interessa quindici comuni, a cui se ne sommano adesso altri 25, più circoscritti, finanziati con 635 mila euro.

La Regione ha sostenuto con oltre un milione e 300 mila euro  anche la formazione dei vigili urbani. In tutto, rimettendo in fila i singoli interventi, dal 2015 si sfiorano i 19 milioni. Ma se si considerasse anche la riorganizzazione urbanistica di spicchi di città, ripensati per essere più accoglienti e dunque anche meno disagiati e percepiti come più sicuri, si dovrebbero aggiungere altri 44 milioni, finanziati con risorse europee e che interessano otto diversi progetti.  I progetti di rigenerazione urbana coinvolgono il comune di Colle Valdelsa con un contributo della regione pari a 43mila euro. Per la polizia di prossimità sono coinvolti 4 comuni e l’unione della Valdorcia, il finanziamento ragionale è di oltre 121mila euro. Venti comuni e due unioni comunali si sono impegnati in progetti di videosorveglianza con l’investimento della Toscana che è pari a 451mila euro.