Previsioni di ripartenza per il mercato del vino

All’indomani del varo del decreto sulle riaperture, che però ha conservato moltissime restrizioni, si comincia a fare un’ipotesi sui risultati che porteranno alle nostre cantine.

Secondo un’indagine condotta da Coldiretti, diffusa in occasione dell’incontro on line “Il mercato del vino dopo un anno di pandemia”, promosso da Coldiretti e dal Comitato di supporto alle politiche del vino, la riapertura di ristoranti, bar e agriturismi vale 2,5 miliardi di Euro per il vino italiano. La ripartenza farà tirare un sospiro di sollievo soprattutto ai 526 vini pregiati, registrati a DOP o a IGT, che più di tutti hanno subito durante la pandemia, e che rappresentano il 70% della produzione del Belpaese.

La chiusura del canale Ho.re.ca. (Hotellerie, Ristorazione e Catering) infatti, ha inciso principalmente sul settore dell’agroalimentare italiano, in quanto ne costituisce il primo mercato di sbocco. Secondo questa indagine, a causa della chiusura totale delle attività dovuta alla pandemia, sono rimaste in cantina oltre 220 milioni di bottiglie, causando una perdita di fatturato maggiore del 30% rispetto al 2019, in più di 2 aziende vinicole su 3. Il consumo a casa non ha compensato queste perdite, nonostante siano cresciuti enormemente gli acquisti online (per i quali c’è stata una vera e propria esplosione: Wine Monitor ha registrato +105% rispetto al 2019) e gli acquisti in scaffale al supermercato (cresciuti di circa +8% rispetto all’anno precedente). Oltre alle difficoltà dei mercati, quest’anno i produttori si trovano a dover fronteggiare i gravi danni inflitti dalle gelate di questo mese. Coldiretti stima che Italia e Francia subiranno una perdita di 2,5 miliardi di litri, e che il nostro Paese abbia perso da Nord a Sud il 10% della produzione.

 

Stefania Tacconi