Pregiudicato “smemorato”, non si avvale di avvocato e finisce in carcere

Stamattina a Poggibonsi, i carabinieri della locale aliquota radiomobile hanno dato esecuzione a un decreto di “sospensione di ordine per la carcerazione e ripristino dell’ordine medesimo” nei confronti di un pregiudicato napoletano di 58 anni, che aveva evidentemente omesso di richiedere, tramite avvocato, una misura alternativa alla detenzione in carcere, come avrebbe potuto fare nel proprio interesse, pagando il dovuto per l’assistenza legale. Il provvedimento era stato emesso dal Tribunale di sorveglianza di Firenze su conforme proposta della locale Procura della Repubblica. I carabinieri, pur non conoscendolo, lo avevano controllato alla stazione ferroviaria del capoluogo valdelsano, andando a pescare fra tante persone qualcuno che fosse apparso a loro giudizio sospetto, oppure semplicemente sconosciuto. La pattuglia era tra l’altro composta da un militare al primo giorno di servizio in città, appena giunto da Roma. Per molto intuito o per la fortuna del novizio, la scelta era caduta su un soggetto di vero interesse operativo. Dal controllo in banca dati risultava infatti che quell’uomo doveva scontare un anno e quattro mesi di reclusione per “oltraggio a pubblico ufficiale”, reato commesso nel 2014 a Firenze. Se fosse stato seguito da un legale, avrebbe forse potuto evitare di incappare nel provvedimento e godere così della detenzione domiciliare o di altro analogo beneficio, che non era stato invece richiesto. È finito pertanto al carcere di “Santo Spirito”, in attesa degli sviluppi della situazione. Era a Poggibonsi per far visita a dei parenti che nella circostanza dovranno fare a meno di incontrarlo, in attesa di momenti più fortunati. Insomma, la gita fuori porta non ha sortito gli effetti desiderati e l’uomo se ne dovrà fare una ragione.