Polizia e Università insieme per la lotta contro la violenza sulle donne. Il questore ai ragazzi: “Rovesciate questa subcultura”

Si è svolta questa mattina l’evento voluto dalla Polizia e dall’Università “Questo non è amore”. All’iniziativa, organizzato anche con l’aiuto del Centro Europe direct di Siena, sono intervenuti tanti relatori, oltre al questore di Siena, Pietro Milone, il prefetto Maria Forte e la prorettrice Sonia Carmignani.

“Ho voluto fortemente questo evento, e colgo l’occasione per ringraziare ancora il rettore Francesco Frati – ha detto Pietro Milone -. I protagonisti di oggi sono i giovani, che sono il nostro futuro, e che domani dovranno contribuire a rovesciare questa subcultura della violenza. Dobbiamo sentirci tutti attori su un grande palcoscenico, ognuno con una sua parte ben precisa da recitare. Noi come polizia ci stiamo impegnando al massimo per formare professionalità in grado di interagire con le vittime di violenza”.

“Quando ci si pone il dubbio se si sarebbe potuto fare qualcosa di più – continua il questore – per noi è una grande sconfitta. Spesso sono coloro che stanno intorno che devono fare un esame di coscienza. Allora ripensare a quelle urla che venivano dalla porta vicina o a quello schiaffo che si è fatto finta di non vedere diventa importante”. “Quello che serve – conclude Milone – è uno scatto nella mentalità: bisogna denunciare. Se la denuncia non può venire da chi subisce violenza, che si trova in una condizione psicologica difficile, noi chiediamo l’aiuto di chi assiste a determinate scene”.

“Uno degli elementi più importante per combattere questo fenomeno è l’attività di prevenzione”, a parlare è il prefetto di Siena, Maria Forte, che continua: “Educazione, conoscenza e informazione verso un fenomeno preoccupante che è sempre in crescita. Dobbiamo partire dalle giovani generazioni e dalla loro sensibilizzazione per raccogliere i frutti in futuro”.

Non è mancata la prorettrice dell’Università di Siena, Sonia Carmignani, che ha spiegato: “Questa giornata ha senso proprio per la presenza di tanti giovani. La violenza contro le donne affonda le sue radici in un tessuto culturale, e proprio i giovani devono recepire questo determinato messaggio”. “La giornata di oggi – continua – è una giornata innanzitutto di educazione, un momento di formazione perché una piaga sociale simile può essere debellata soltanto modificando il modello culturale”.

Angelita Campriani, responsabile amministrativo del Centro Europe direct, dopo aver ribadito l’impegno quotidiano nella lotta alla violenza sulle donne, aggiunge: “La giornata di oggi sposta il focus sul tema dei diritti. Negli ultimi anni abbiamo voluto sensibilizzare, come l’Ue ci dice di fare, l’opinione pubblica sulla violenza di genere”. Federica Di Sarcina, di Europe direct, chiosa: “Abbiamo sempre voluto dare spazio a determinate tematiche, importantissime nel contesto europeo. Noi vogliamo fare informazione su questi temi: l’evento di oggi vede la presenza delle scuole superiori, perché l’educazione è al centro della nostra attività”.