Pienza, il sindaco Garosi a Giani: “Sostienici nella battaglia contro il deposito per le scorie nucleari”

“Mi sembra ovvia lanciare un appello alla Regione. Chiedo al Governatore Eugenio Giani, che chiamerò oggi pomeriggio, all’assessorato regionale dell’ambiente e a tutto il consiglio regionale di sostenerci in questa battaglia”, è il primo commento del sindaco di Pienza Manolo Garosi dopo avere appreso della notizia che al confine tra il suo territorio e quello di Trequanda, è stata individuata un’area potenzialmente idonea” per ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

Questo lo si legge in un documento elaborato dalla Sogin (la società statale incaricata dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi) che è stato validato dai Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente ( link qui).

“Siamo fortemente contrari. Questa scelta non solo colpisce il patrimonio artistico della nostra zona – prosegue Garosi-, ma anche va contro ogni interesse economico di chi produce l’olio Igp, di chi produce il pecorino Dop, di chi è proprietario di un agriturismo. Questo potrebbe essere intervento che potrebbe avere risvolti drammatici sul nostro territorio”.

“I sindaci di Val di Chiana e Val d’Orcia si sono mossi congiuntamente per dire “no” alla nascita di un sito di scorie nucleari. Adesso nei nostri consigli comunali lavoreremo sugli atti ufficiali da presentare come risposta unitaria contro questa proposta”, prosegue Garosi.

Sempre da Pienza è intervenuto il vicesindaco Gian Pietro Colombini . “Questa idea ci ha davvero sorpreso, e ci ha molto sconfortati – ha detto-. Ancora non si capisce la portata di questa proposta, i siti individuati sono molto sensibili dal punto di vista ambientale e penso che non si siano fatte valutazioni riguardo questo aspetto”. Infine con una nota ha parlato anche Stefania Lio, capogruppo Uniti si può – Centro Sinistra per Pienza e Monticchiello: “Pienza è iscritta nella lista del patrimonio Mondiale dell’Unesco sia per il centro storico della Città che per la sua collocazione in Val d’Orcia”, per cui “non si comprende, dunque, la ragione per cui il nostro Comune compaia tra le aree potenzialmente idonee ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani”, si legge.

“Partono da oggi i sessanta giorni di consultazione pubblica con Regioni ed enti locali finalizzata a presentare osservazioni a Sogin – questa la richiesta di Lio-. Confidiamo che in questo arco di tempo si facciano i dovuti approfondimenti per chiarire i termini di una questione che appare oggi tutt’altro che definita e ci auguriamo che sul tema si possano trovare compattezza e comunità di intenti”.

Marco Crimi