Perché c’è bisogno di una giornata mondiale per il lavaggio delle mani

La Giornata mondiale per il lavaggio delle mani è stata istituita nel 2005 e da allora, ogni 5 maggio, l’Organizzazione mondiale della sanità promuove iniziative per ricordare l’importanza di questo gesto semplice, ma essenziale, nella prevenzione delle infezioni trasmissibili, soprattutto negli ambienti ospedalieri e di cura. Quest’anno il messaggio dell’Oms è “Pochi secondi possono salvare una vita: pulisci le tue mani (Seconds save lifes-clean your hands)”, diretto a tutti coloro impegnati dell’assistenza alle persone ovunque si eroghino le cure, che sia in ospedale, sul territorio o a domicilio.

Per informare meglio e ribadire l’importanza di un gesto semplice come quello di lavarsi le mani, la Asl Toscana sud est ha previsto iniziative di sensibilizzazione che coinvolgeranno sia gli ospedali che alcune strutture territoriali in occasione della ‘Giornata mondiale del lavaggio delle mani’, indetta per domani mercoledì 5 maggio. Su tutto il territorio (in alcuni ospedali di comunità, Rsa, strutture riabilitative) sarà messa a disposizione una ‘black box’, ovvero un strumento di didattica a forma di scatola appunto, contenente una lampada a raggi uva che insieme all’utilizzo di gel fluorescente permette di vedere la corretta esecuzione della buona pratica igiene mani sulla scorta della distribuzione della fluorescenza. In pratica, inserendo al suo interno le mani dopo l’utilizzo del gel igienizzante, evidenzia con luce blu le parti dove il liquido non è stato distribuito, a dimostrazione di un disinfezione non corretta e quindi non completamente efficace. Questo rende perfettamente l’idea di come il lavaggio e l’igienizzazione delle mani siano gesti semplice ma da fare in maniera accurata, includendo ogni parte della mano e dedicando a questa pratica almeno 60 secondi con acqua e sapone, 20 con gel alcolico. L’iniziativa è rivolta principalmente agli operatori sanitari e socio-sanitari e anche a quei pazienti o ospiti delle Rsa non allettati. In provincia di Siena, la ‘black box’ sarà posizionata all’ospedale di Nottola e all’ospedale di comunità all’interno di Campostaggia.

A questa iniziativa se ne aggiunge un’altra legata alla sensibilizzazione sulla pratica per la sicurezza ‘A mani nude’, sempre nell’ambito dell’igiene delle mani, che riprende e ricorda le indicazioni dell’Oms sulla necessità di non indossare gioielli e ornamenti (anelli, bracciali, orologi) nell’assistenza al paziente, in quanto rappresentano ricettacoli per batteri e impediscono l’efficace igienizzazione delle mani, riducendo l’azione decontaminate di sapore e gel. Infatti, le porzioni di cute nascoste sono più facilmente colonizzabili da parte di molteplici microrganismi rispetto alle porzioni di pelle libera. Al fine di sensibilizzare l’importanza della rimozione dei monili prima dell’assistenza, sempre il 5 maggio, agli operatori sanitari degli ospedali sarà consegnato un sacchettino con lo slogan ‘A mani nude’, nel quale riporre questi oggetti prima dell’approccio al paziente.

Anche l’Azienda ospedaliera universitaria senese aderisce all’iniziativa, Roberto Gusinu, direttore sanitario dell’Aou senese, dichiara: “Una ricorrenza semplice ma di grande importanza, al pari delle stesse azioni di igiene delle mani che possono diventare veicolo di molti microrganismi. Soprattutto in ambito assistenziale, ma anche nelle nostre comunità, igienizzarsi le mani correttamente impedisce la trasmissione dei microrganismi responsabili di molte malattie infettive: il riferimento va non solo al Sars-Cov-2 ma ad altre patologie come influenza, raffreddore e alle infezioni correlate all’assistenza. Senza dimenticarsi di ripetere questo gesto prima e dopo una visita ai nostri cari ricoverati in ospedale”. Proprio in quest’ottica, l’Aou Senese ha fatto proprie le direttive del ministero della salute che invitano a curare l’igiene delle mani prima di toccarsi occhi, naso e bocca, prima di mangiare o prima di assumere o somministrare farmaci; oppure dopo aver frequentato luoghi pubblici, utilizzato soldi, toccato altre persone o maneggiato la spazzatura; ma anche prima e dopo aver maneggiato alimenti, servizi igienici, toccato o medicato una ferita, aver cambiato il pannolino a un bambino, toccato una persona o un animale.

“Come leggiamo nelle direttive ministeriali, il lavaggio delle mani ha lo scopo di garantire un’adeguata pulizia attraverso un’azione meccanica -conclude il dottor Gusinu-: per un’igiene completa sono sufficienti acqua e sapone ma, in loro assenza, si può ricorrere al gel idro-alcolico. Ricordiamo infine che una corretta igiene delle mani richiede solo 60 secondi se si è optato per il lavaggio con acqua e sapone, 30 secondi se invece si è optato per l’uso di igienizzanti a base alcolica”.