Per “crescere” un prodotto turistico ci vogliono tre anni

Questa estate 2020 è davvero caratterizzata da un fiorire di nuove proposte turistiche, nel tentativo – assolutamente meritevole – di attirare nelle cosiddette città d’arte un pubblico di visitatori italiani, di solito abituato a stare in spiaggia o in montagna. E se uso la parola “cosiddette”, lo faccio soltanto per sottolineare che sempre più spesso, i motivi di visita non si limitano soltanto all’aspetto artistico e culturale – come a qualcuno piace pensare – ma la presenza di musei e monumenti è solo una componente di una motivazione più ampia, che comprende anche la gastronomia, lo shopping, l’attività fisica e sportiva, la voglia di provare qualche esperienza.

Per quanto io sempre contento di vedere nascere nuovi prodotti turistici, mi preme però sempre avvertire che i tempi di penetrazione sul mercato, anche solo nazionale, non sono così veloci e rapidi. Quando vedo, ad esempio, nascere un bel cartellone di visite guidate come quello della Fondazione Musei Senesi e del Centro Guide di Siena (https://www.museisenesi.org/comunicati-stampa/2020/visite-centro-guide/), invito volentieri tutti a non perdere l’occasione e di prenotarsi quanto prima – ultimo appuntamento è il 31 agosto – ma ricordo agli organizzatori che ci vogliono esattamente tre anni di programmazione, se si vuole che davvero abbia la capacità di attirare turisti. Tre anni perché l’esperienza mi insegna che il primo anno è quello di lancio, il secondo anno è quello in cui il prodotto viene conosciuto ed il terzo anno è quando – avendone sentito parlare da tempo – le persone decidono di andare a vedere di cosa si tratta.

In poche parole, ci vuole programmazione (decidere oggi che quel prodotto sarà ripetuto anche nel 2020 e 2021), continuità di comunicazione (nome, logo, immagine grafica) e capacità di essere sempre interessante. È quello che si vede, ad esempio, con la scopertura del pavimento del Duomo di Siena, che inizia lunedì prossimo 17 agosto e che punta su un titolo fascinoso e suggestivo: “Come in Cielo così in terra” (https://operaduomo.siena.it/it/news/scopertura-del-pavimento-del-duomo-2020/). Lo stesso titolo già usato lo scorso anno (continuità di comunicazione), per rendere attrattivo (interessante) un prodotto turistico che si ripete da anni (programmazione) e sempre con una data di inizio che è facile ricordare per tutti: dopo il Palio, per i senesi; dopo Ferragosto, per tutto il resto del mondo.

Oppure seguire anche l’esempio delle Scoperte delle guide turistiche di Federagit (https://www.confesercenti.it/blog/confesercenti-siena-le-scoperte-2020-9-luglio-estrazione-della-passeggiata-nella-storia-di-siena/ ) che negli anni hanno mantenuto un forte elemento fisso – le visite guidate in notturna nei giovedì sera di luglio ed agosto – per poi allargare la proposta, con altri appuntamenti, come quelli presso la Pinacoteca nazionale di Siena (fino al 30 agosto) e quelli fuori dalla città.

Roberto Guiggiani