Patto tra Opa e Fondazione Strozzi: Siena porta Donatello a New York, Londra e Berlino

“Collaboreremo con la Fondazione Palazzo Strozzi e l’Opificio delle Pietre Dure per un progetto che avrà come protagonista Donatello. Con la Fondazione Strozzi porteremo Siena in tre mostre internazionali: a Londra, New York e a Berlino”, lo ha annunciato durante la presentazione del volume La Grazia è Bellezza il rettore dell’Opera della Metropolitana Guido Pratesi.

Il progetto avrà una durata di due anni e in questo periodo “verranno recuperate le opere di Donatello contenute nel Battistero di Siena – prosegue Pratesi-. Siena è la città italiana con il maggior numero di capolavori dell’artista fiorentino e questa nostra peculiarità ha richiamato l’interesse della Fondazione Strozzi”.

Pratesi ha inoltre annunciato alcune novità sul prossimo bilancio di previsione dell’Opera della Metropolitana: “Abbiamo previsto 1 milione di euro di investimenti per mantenere l’intero Complesso Monumentale del Duomo – spiega-. Il 90% dei nostri investimenti avrà ricadute positive sul territorio. L’Opera della Metropolitana mantiene il suo ruolo sociale e civico verso Siena”.

Come detto oggi è stato il giorno della presentazione del volume promosso dall’Opera della Metropolitana e dall’Accademia Senese degli Intronati e realizzato da Opera Laboratori con l’editore Sillabe  dal titolo “La Grazia è Bellezza. La Libreria Piccolomini nel Duomo di Siena”.

Il libro raccoglie gli atti del convegno tenutosi il 27 febbraio scorso in una gremita Sala degli Intronati in Palazzo Patrizi in cui si sono confrontati alcuni studiosi su varie tematiche inerenti il capolavoro della cultura e dell’arte, collocato sul fianco sinistro del Duomo di Siena. “L’essere qui oggi dopo i mesi del lockdown e della pandemia – ha commentato Pratesi- testimonia il fatto che questa città non si è mai fermata. Anche nei periodi difficili l’Opa continua a dare gli strumenti per lo sviluppo di Siena”.

La presentazione del volume è stata affidata a Roberto Barzanti, Archintronato e Marilena Caciorgna dell’Università di Siena. “La danza delle Tre Grazie contiene il senso della donazione, della custodia della restituzione, i loro corpi possiedono armonia – questo uno dei passaggi della lunga riflessione di Barzanti-. Francesco Todeschini Piccolomini (colui che da Arcivescovo volle far costruire la Libreria ndr.) volle dare un senso al concetto di bellezza esprimendone la forza spirituale – continua-. La bellezza è una virtù della grazia e la grazia attraverso la bellezza manifesta l’armonia del Creato”.

Marilena Caciorgna durante il suo intervento ha spiegato il significato degli affreschi, alcuni dei quali riflettono le scene della vita dello zio di Francesco Todeschini Piccolomini, Enea Silvio Piccolomi, Papa Pio II. ” Con il suo classicismo Todeschini Piccolomini ci aveva parlato di Siena come Civitas Virginis, ma anche come Civitas Veneris.  E’ superfluo dire che la Cattedrale sia il tempio della Vergine Maria così come ci ricordano la vetrata o la Maestà presente sull’Altare Maggiore, ma possiamo anche parlare di un tempio di Venere o delle Grazie  analizzando quelle che sono state le nostre osservazioni”.

Infatti durante la sua riflessione  Caciorgna  ha ricordato proprio “la figura delle Tre Grazie che danzano al seguito di una Venere celeste” e che “lo stesso Enea Silvio Piccolomini amava ribadire che l’eroe di Virgilio, di cui aveva ereditato il nome, fosse il figlio della Dea”.

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