Palio, nuovo documentario su Aceto: “Come me nessuno mai”

Più di 50 Carriere, le 14 vittorie, l’esordio nella contrada del Bruco, la prima vittoria (e l’ultima) nell’Aquila, il rapporto con l’Oca, la sua personalità carismatica e il suo carattere schietto. Sono solo alcune delle infinite sfumature di Andrea Degortes, Aceto, il re della Piazza, colui ha rivoluzionato il Palio e la figura stessa del fantino.

A raccontare l’incredibile avventura ed il patrimonio di ricordi ed aneddoti di Degortes ci hanno provato Canale 3 Toscana e Ricordi di Palio con un documentario che prenderà il via il prossimo lunedì 29 novembre alle 22.30 e che sarà diviso in 4 puntate, dall’arrivo a Siena negli anni’60 fino all’ultima Carriera nella Torre nel luglio del 1996. L’opera è stata presentata stamani in una conferenza dove, insieme ad Aceto, c’erano  anche Franco Masoni, direttore di Canale 3, Michele Fiorini, ideatore del progetto Ricordi di Palio,  e Riccardo Domenichini, della Movement Hd.

“Nessuno dopo di me ha inciso così tanto su questa festa. Tutti sono bravi fantini ma “a terra” non sanno esprimersi: vanno bene a cavallo, vincono i palii ma, dopo Poggibonsi e Acquapendente, non li conosce nessuno. A me è sempre piaciuto fare la prima donna, a loro no: gli interessa solo vincere e prendere i soldi. Di Siena non gliene frega nulla, io invece sono sempre rimasto molto attaccato”, esordisce così Degortes a margine dell’evento odierno.

“Nel documentario parlo di me e di questa città. Sono passati  più di 50 anni da quando sono approdato qui e credo di aver portato qualche cambiamento: ero un po’ sveglio e ho capito che questa festa meritava di più”. L’analisi che Degortes fa della sua vita paliesca non può cha passare anche da un excursus sul suo personaggio, “il personaggio” che lo ha reso celebre anche fuori dall’Italia (Tony Blair andò a fargli visita nella sua casa ad Asciano): “Enzo Biagi, grande giornalista, mi voleva intervistare e la sua segretaria mi chiese di venire a Milano. Io risposi ‘No’ perché se Biagi mi voleva intervistare doveva venire ad Asciano. Dopo tre giorni era a casa mia. Questa era la mia potenza, ho dato una svolta al Palio”.

Aceto, nei suoi interventi, spazia da un argomento all’altro ed arriva anche ad accusare i no vax: “Non voglio dargli dei cretini, ma un po’ si. Si rischia di non correre il Palio per quelli che non si vaccinano. Mi chiedo: ma perché?”. La sua chiosa è  invece un ricordo per Andrea Mari, detto Brio, a oltre 6 mesi dalla sua scomparsa: “Era un ragazzo eccezionale, per me era come un figlio e quando è morto ho pianto molto”.

“Raccontare Andrea Degortes significa raccontare 40 anni della ‘nostra’ storia – dice Franco Masoni -. Quello messo in piedi da Michele e Riccardo, in termini di filmati e reperti, è veramente un piccolo Museo del Palio”.  La prima puntata di “Aceto il Re della Piazza – Gli anni’60” andrà in onda il prossimo lunedì 29 novembre alle 22.30 (con repliche sabato 4 dicembre alle 14 e  domenica 5 alle 11). Seguiranno poi la decade degli anni ’70 che sarà visibile lunedì 6 dicembre alle 22.30 ( repliche sabato 11 dicembre alle 14 e domenica 12 dicembre alle 11), la ‘prima’ degli anni’80 sarà  lunedì 13 dicembre alle 22.30 (repliche sabato 18 dicembre alle 14 e domenica 19 dicembre alle 11), la puntata finale sugli anni’90 andrà in onda lunedì 20 dicembre alle 22.30 (repliche sabato 25 dicembre alle 14 e domenica 26 dicembre alle 11). “Abbiamo lasciato Aceto come ultimo capitolo del progetto di Ricordi di Palio – sottolinea Michele Fiorini-. Per poter fare un documentario del genere ci siamo resi conto che dovevamo acquisire molta esperienza”.

“Non abbiamo avuto a che fare con un attore, ma con una persona autentica -conclude Riccardo Domenichini- Per noi è un orgoglio avere preso le sue testimonianze ed averle rese pubbliche”.