Palio, Carburo non si nasconde: “Ad agosto voglio lasciare la mia impronta e magari vincere”

“Dopo il covid ed il mio brutto infortunio adesso torno in Piazza carico”. È così che Giosuè Carboni, tra le mura della sua scuderia, sceglie di parlare dello stato delle cose attuali in vista del Palio di Agosto. Carburo, infatti, è reduce da un brutto infortunio a Legnano, occorso intorno alla metà di aprile, che lo ha tenuto lontano dalle piste a lungo. Il fantino, tuttavia, non si è mai perso d’animo e, dando prova di una incredibile forza di volontà, si è prodigato in un recupero lampo che lo ha addirittura portato a correre in Piazza del Campo la prova generale col giubbetto della Civetta contro ogni previsione. Alla fine Carboni, per le ben note vicende legate a Vankook, non ha potuto correre il 2 luglio scorso, ma adesso ha tutte le intenzioni di essere sul tufo di Piazza la sera del 16 agosto.

“Sono onesto, – prosegue il fantino – in quel frangente me la sono vista brutta. Dopodiché c’è stato un periodo in cui sono stato male, soffrendo nel non poter fare niente, dovendo aspettare e osservare gli altri fare i palii a Fucecchio, Legnano e tutto il resto. Fino a poco tempo fa avevo ancora del rammarico, ma adesso sono carico. Se ad agosto sarò in Piazza, e spero di esserci, voglio uscire da protagonista, lasciare un’impronta che rimanga. Voglio far bene e, se Dio vorrà darmi questa fortuna, voglio vincere”.

Per quanto riguarda le possibili monte di Carboni, che oggi potrebbero essere Lupa o Chiocciola, ma anche di nuovo Civetta, il fantino dice: “Mi sento di essere messo bene. Con la Civetta c’è un bel rapporto che va avanti da luglio. Un rapporto bello che va avanti da molto tempo, ma ho un bellissimo rapporto anche con le altre contrade”.

“Il Palio di luglio? Io l’ho visto solo una volta, in diretta, e poi basta. Non mi è piaciuto ma c’è poco da dire: correre in sei è brutto per la Festa e per tutti – spiega Carburo -. I cavalli che c’erano a luglio avevano già corso tutti in provincia, forse ci sono state situazioni che noi non sappiamo. Da fuori è facile parlare, ma quando sei dentro è tutto più difficile”.

Infine, Giosuè Carboni, si lascia andare anche ad una battuta sul grande duopolio che sta caratterizzando il Palio negli ultimi anni, quello tra Jonatan Bartoletti detto Scompiglio e Giovanni Atzeni detto Tittia, con quest’ultimo che ha vinto le ultime tre Carriere corse. “Loro sono sempre i protagonisti – dice – ma è anche vero che a noi toccano gli avanzi loro (sorride, ndr). Giustamente loro sono avvantaggiati, poi se si ha fortuna e gira bene ce la fai a essere lì. Io nell’ultimo Palio che ho corso ero di rincorsa e mi sono ritrovato dietro Andrea (Mari, ndr). Se fossi stato tra i canapi forse sarei stato più avanti o addirittura primo, che ne sappiamo?”. “Dammi un cavallo da corsa – conclude – e poi vediamo se riesco a essere con loro e magari dargli due o tre nerbate per passargli davanti (ride, ndr)”.

Emanuele Giorgi