Ospedale al San Niccolò: Giani visita il cantiere, Regione e Asl vogliono valorizzare l’intero complesso

Per il nuovo ospedale di comunità che sarà ospitato al San Niccolò oggi c’è stata la posa del primo mattone. Ma sia Regione che Asl non si vogliono fermare ai padiglioni Chiarugi e Kraepelin: l’intenzione è quella di valorizzare “ex-novo” l’intero Complesso, anche il Conolly.

Questo stando almeno a quanto dichiarato sia dal presidente Giani che dal dg della Sud est Antonio D’Urso. Il primo ha parlato della sua volontà di “ristrutturare il patrimonio dell’edilizia sanitaria” attraverso i fondi del Pnrr mentre il secondo non ha nascosto l’obiettivo “di far tornare la sanità territoriale” dentro l’ex-manicomio, chiarendo però che ci sarà da capire come gestire le risorse del Piano.

Intanto, dicevamo, oggi è stata la giornata dei padiglioni Kraepelin e Chiarugi. Il primo ospiterà il Centro di salute mentale e l’Assistenza domiciliare infermieristica, che si trovano adesso nel padiglione Chiarugi. Entro il 2023 la fine dei lavori. Il recupero del Chiarugi partirà in un secondo momento. Inizialmente, la struttura accoglierà dieci posti letto di hospice e dieci di cure intermedie.

Questa prima fase prevede un investimento di più di 6 milioni e mezzo di euro -5 milioni e mezzo arrivano dallo Stato tramite l’ex art.20 L.68/88, 600mila euro da Regione Toscana e 550mila euro dall’Asl.

In una seconda fase, i dieci posti di cure intermedie andranno a far parte dell’ospedale di comunità che verrà realizzato sempre all’interno del Chiarugi, progetto finanziato dal Pnrr per oltre 2 milioni e mezzo di euro. La conclusione complessiva dei lavori è prevista per il 2025.

Un lavoro questo che per D’Urso “è il più importante investimento pubblico sulla sanità territoriale a Siena” e “la risposta strutturale che l’Asl sud est dà all’Aou senese”. Simone Bezzini, assessore regionale alla salute, sottolinea invece l’importante “passo in avanti fatto per il territorio” e ricorda come “questa sia la prima opera toscana per la sanità finanziata dal Pnrr a partire”

Katiuscia Vaselli

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