Omar e la truffa online

Tutti sanno che al momento della stipula del contratto di locazione di un immobile, è necessario pagare una caparra, molto spesso corrispondente a due mensilità. Nessuno quindi si sorprende se il locatore richiede all’aspirante conduttore, del danaro per entrare in possesso di un appartamento o anche solo di una stanza, come accade frequentemente agli studenti universitari. Se poi la controparte è persona particolarmente gentile e gradevole nei modi, i dubbi saranno ancora minori. Si sa, la truffa è un reato che in Italia difficilmente conduce al carcere ed è remunerativa dal punto di vista dei profitti. Così Omar Cocciolo, brindisino di 33 anni, domiciliato a Siena, si era inventato un business in questo particolare settore, prendendo di mira gli studenti universitari, che non saranno più numerosi come una volta, ma che tuttora si recano a Siena per compiere il loro ciclo di studi accademici. Nel corso del 2015, l’affabile Omar, era riuscito a mettere a segno numerose truffe. Agganciava soprattutto online, tramite siti specializzati, matricole e studenti degli anni successivi, impegnati nella ricerca di un alloggio, proponeva loro stanze in un appartamenti non suo a costi ragionevoli, percepiva le caparre e spariva. Quelle sistemazioni non erano fruibili, perché in realtà già concesse ad altri studenti che non potevano certo essere cacciati. Avrebbe potuto andare avanti ancora per molto tempo l’astuto affittacamere, che non si presentava neanche sotto falso nome, se non avesse destato l’attenzione dei Carabinieri della Stazione di Siena Centro che, mettendo assieme il puzzle di fatti e circostanze, narrati dalle vittime che si erano rivolte all’Arma, per denunciare le truffe subite, erano riusciti facilmente ad identificarlo. Il modus operandi era divenuto chiaro ai Carabinieri che andavano approfondendo le diverse situazioni. Era anche palese che le truffe si sarebbero ripetute nel tempo con procedure analoghe, giusto perché difficilmente portano al carcere. Magari ad un certo punto, esaurito il credito ed il terreno fertile, l’inganno sarebbe proseguito altrove, in un’altra città universitaria, dove pure vi sono studenti che cercano sistemazioni logistiche, per poter intraprendere quegli studi che potranno forse garantire loro un futuro migliore, facendosi bastare i finanziamenti più o meno congrui delle rispettive famiglie, che spesso fanno dei sacrifici anche notevoli, per amore dei propri figli.

Omar Cocciolo
Ma si sa, il diavolo fa le pentole e non i coperchi, così un punto debole nello stratagemma adoperato doveva esistere. E la falla nel sistema consisteva nel fatto che, per rendere più credibile il contratto, in più circostanze il Cocciolo aveva esibito false registrazioni dei contratti presso l’Agenzia delle Entrate di Siena, con tanto di sigilli dello Stato contraffatti. Tale reato ausiliario è più grave della truffa che supporta. Così finalmente, dopo lunghe indagini, i Carabinieri di Siena Centro ottenevano dal pm Aldo Natalini e dal Gip Roberta Malavasi, un’ordinanza eseguita nella giornata di ieri, che dispone l’arresto ed il collocamento agli arresti domiciliari dell’indagato, che potrà così riflettere sulle falle del sistema di truffe posto in essere e sulla costanza degli uomini dell’Arma che gli stavano dietro da un anno. Nel corso della successiva perquisizione in un appartamento di via Enea Silvio Piccolomini, nella disponibilità di Omar Cocciolo, gli stessi militari trovavano ivi alloggiato un milanese di 43 anni, Gian Luca B. e lo arrestavano per il possesso di 108 grammi di marijuana. In un altro appartamento perquisito, venivano altresì rintracciati due cittadini marocchini sprovvisti di documenti che vi alloggiavano. Uno dei due, in quanto clandestino in Italia, veniva proposto per le procedure di espulsione.