“Nuovo Evo al Castello”, la qualità dell’olio protagonista a Monteriggioni

I cambiamenti climatici stanno penalizzando i raccolti ormai da anni e nel 2021, per la gelata tardiva di aprile, la forte ondata di calore unita alle poche piogge, la produzione degli oliveti si è più o meno dimezzata. Secondo i dati, la produzione di olio in Toscana dovrebbe attestarsi intorno agli 80/90 mila quintali contro i 150mila quintali del 2020.

La qualità dell’extravergine, ottima e con una qualità media molto alta, resta comunque ai vertici mondiali sebbene la quantità ridotta condizioni di conseguenza i prezzi. Si teme, di conseguenza, un’invasione di olio straniero; pertanto è consigliato guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane, oppure di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio Evo prima di comprarlo.

In quest’ottica identitaria e consci della necessità di valorizzare e narrare le storie e le risorse locali come brand territoriale, Comune di Monteriggioni, Associazione “Gli Amici del Castello” e Monteriggioni AD 1213, coordinandosi con l’Associazione Nazionale Città dell’Olio, hanno organizzato la prima edizione di “Nuovo Evo al Castello”. Evento che fa parte del cartellone autunnale e che si terrà nella formidabile scenografia di Piazza Dante Alighieri, in cui medi e piccoli produttori, accompagnati anche da racconti e illustrazioni sul prodotto “olio”, si proporranno al pubblico con le loro eccellenze.
Il 20 novembre vuole essere dunque una giornata di vera e propria festa della qualità, accompagnando l’olio anche ad altri prodotti che a esso si abbinano come pane e formaggi.

Monteriggioni prosegue così nel mostrarsi per il suo fare rete tra pubblico e privato negli appuntamenti socio-culturali che ormai si tengono tutto l’anno, oltre a rappresentare un affermato luogo di socializzazione e rigenerazione sociale tramite la cultura: di essa fa parte anche il cibo, in questo caso soprattutto l’olio, elemento di identità culturale comunitario da rendere risorsa attrattiva.
Dunque sta per partire la prima edizione di un evento che negli anni crescerà e si stabilizzerà; le porte del Castello sono aperte a tutti: estimatori, golosi, curiosi…