Non solo vino … ma birra

Fresca, nutriente e dissetante, la birra oltre ad essere molto gradita d’estate è una delle più antiche bevande fermentate inventate dall’uomo. Le sue origini risalgono al tempo dei Sumeri in Mesopotamia nel 4000 a.C., dove la bevanda veniva prodotta dalla fermentazione dei cereali con acqua.

La produzione si estese anche in Egitto, come testimoniano alcune illustrazioni tombali come elemento immancabile per il trapasso. Anche gli Etruschi la bevevano; i Greci e i Romani la chiamavano “vino d’orzo”, ma non la gradivano quanto il vino. Nel Medio Evo questa bevanda divenne sempre più apprezzata, specie nei paesi del Nord Europa, grazie all’affinamento dell’arte di produzione che svilupparono i monaci nei conventi, i primi ad introdurre l’uso del luppolo. Ogni convento elaborò una propria ricetta segreta, introducendo l’uso anche delle spezie.

Con la rivoluzione industriale a partire dalla fine del 1800, le birre prodotte nelle abbazie scomparirono. Ad oggi sono pochissimi i conventi nel mondo che producono ancora la birra, sono tutti riuniti sotto un logo comune “Authentic Trappist Product”. La birra di abbazia che si trova al supermercato, è prodotta industrialmente su concessione della licenza, devoluta dal monastero originale. Solo le birre Trappiste vengono prodotte dai monaci oggi!

A seconda dello stile o dei cereali impiegati la troveremo bionda, rossa o scura, con differenti gradi alcolici. La distinzione principale da fare è inerente al procedimento di produzione: se prodotta a bassa fermentazione si ha una Lager, per la quale i lieviti impiegati appartengono alla famiglia Saccharomyces pastorianus, che fermentano fra i 7 e i 9°C e richiedono circa 5 o 6 settimane di tempo per la completa maturazione.

Una Ale invece, è prodotta ad alta fermentazione, con l’utilizzo dei lieviti Saccharomyces cerevisiae, ad una temperatura tra i 12 e i 23°C per due settimane. In Belgio si produce ancora una piccolissima quantità di birre a fermentazione spontanea cd Lambic. In Italia si cita spesso la “Doppio Malto”. Questa dicitura non identifica una particolare tipologia di birra, ma si riferisce ad una classificazione della legge italiana, legata alle modalità di produzione e in parte alla gradazione alcolica. Ecco perché all’estero non so trova! Ottima bevuta da sola, la birra può essere anche utilizzata a tutto pasto.

Con riso, pasta, carne al sangue, e cibi a tendenza dolce, si abbinano birre corpose, amarognole, e dure, mentre con carni grigliate o grasse, formaggi salumi, meglio sceglierne una morbida e delicata. Con la pizza?? Suggerisco un buon vino bianco, una scelta dalla quale non si torna indietro. 

 

Stefania Tacconi