Noa risplende sotto le stelle del Duomo. “Dalla sofferenza alla speranza: la sua esibizione un richiamo alla pace”

“Il nostro è un richiamo semplice e significativo: non dobbiamo smettere di pensare alla pace. Ed il Duomo e Maria Assunta ci ricordano questa nostra volontà”.

Per il rettore dell’Opera della Metropolitana Giovanni Minnucci è questo il senso di “Incanto di pace. Noa, sotto le stelle del Duomo” la serata – evento della prossima domenica 18 dicembre, dalle 21.15, che vedrà esibirsi in Duomo Achinoam Nini, in arte Noa, artista capace di fare sbocciare dei fiori magnifici ovunque canti una canzone.

La ragazza, che si è esibita di fronte a papi, presidenti, in Vaticano e alla Casa Bianca, sarà l’assoluta protagonista di un’iniziativa unica che, spiega Minucci, “vuole anche essere la riaffermazione di quello che un diritto sancito dall’Onu per i popoli della terra”. Esatto perché Noa è anche è anche un’attivista per la pace, bella e forte come un giglio che spunti tra i reticolati. A ogni suo concerto cade un muro tra culture e religioni, a ogni sua canzone appare un impensabile ponte di dialogo tra i popoli, in un incessante invito alla comprensione reciproca.

E così il suo canto e la sua visione spirituale faranno brillare di gioia le stelle del Duomo in quello che è un appuntamento imperdibile che celebrerà l’incontro tra culture nel segno della spiritualità e della comprensione reciproca. “La dimensione di Noa – osserva Stefano Di Bello, responsabile di Opera Laboratori -. è fatta di guerra e sofferenza  ma anche di una forza espressiva di desiderio e speranza”.

La serata è offerta da Opera della Metropolitana, Opera Laboratori, insieme all’Arcidiocesi e inizierà con una riflessione del cardinale Augusto Paolo Lojudice sull’urgenza di “spezzare le spade per farne aratri, le lance per farne falci” (Isaia 2,1-5).

L’evento è a ingresso libero fino a esaurimento posti. Prenotazione obbligatoria: 0577 286300; booking@operalaboratori.com. “Abbiamo centinaia di prenotazioni e siamo a lavoro con l’Opera della Metropolitana per rendere il Duomo sempre più disponibile ma a un certo punto dovremo dire ‘stop’ per questioni di sicurezza”, conclude Di Bello.