Nasorri (Pd): “Bene la provincia che non aumenta l´Rc auto”

“L´assicurazione per l´auto non è un costo che andrà a gravare ulteriormente sui bilanci delle famiglie di Siena e provincia. Lo si deve alla scelta dell´amministrazione provinciale, che ha deciso di non aumentare l´imposta Rc auto, nonostante i minori trasferimenti statali agli enti locali decisi in questi ultimi anni dal Governo e nonostante gli ulteriori tagli contenuti nella manovra estiva, presentata nei giorni scorsi”. Marco Nasorri, capogruppo Pd in Consiglio provinciale, commenta la decisione della Provincia di Siena, deliberata dalla giunta nelle scorse settimane, di non avvalersi della facoltà conferita dalle nuove disposizioni contenute nel decreto 68/2011 sul federalismo fiscale.

Rc auto, nessun aumento perché non progressivo. “Il cosiddetto `federalismo fiscale´ del centrodestra – prosegue Nasorri – taglia ulteriormente i fondi alle autonomie locali, lasciando a Comuni e Province l´onere di scegliere se ridurre i servizi ai cittadini oppure aumentare imposte e tariffe. Le nuove disposizioni danno infatti alle Province la possibilità di incrementare fino al 3,5 per cento le aliquote a valere dall´anno in corso, opportunità di cui diverse amministrazioni provinciali hanno già scelto di avvalersi. Un eventuale incremento dell´addizionale Rc auto sarebbe caduto indiscriminatamente su tutti i cittadini, configurandosi come un´imposta non progressiva che andrebbe a far pagare lo stesso aumento percentuale a tutti: sia per le auto di grande cilindrata che per le utilitarie. Bene ha fatto quindi l´amministrazione provinciale di Siena – conclude il capogruppo Pd in Consiglio provinciale – a non ritoccare l´aliquota”.

Dal Governo Berlusconi altri tagli, che si scaricano su enti locali e cittadini. “La Provincia di Siena – prosegue Nasorri – sta facendo sforzi enormi in termini di efficienza e rigore amministrativo e gestionale per non gravare ancora di più sui cittadini, già colpiti da una dura crisi economica, con la massima attenzione all´equità sociale di ogni misura e provvedimento. Per contro il Governo Berlusconi, con la manovra estiva da 40 miliardi che Tremonti ha presentato nei giorni scorsi e che sarà varata a fine estate, si propone di tagliare altri 10 miliardi ai sistemi locali, dopo averne tagliati altrettanti negli ultimi tre anni. La manovra non solo è timida nel rilanciare produttività e competitività del Paese. È anche iniqua, perché colpisce le classi medie e i ceti più deboli: colpisce le pensioni più basse, reintroduce il ticket su farmaci e prestazioni sanitarie e soprattutto, alla faccia del federalismo, costringe da subito Regioni ed Enti locali a tagliare l`assistenza alle famiglie e ai lavoratori. Sparisce invece l´adeguamento delle aliquote delle rendite finanziarie promesso da Tremonti – conclude Nasorri – che in Italia sono tassate la metà rispetto all´aliquota più bassa sul lavoro dipendente”.

Elimina | Rispondi | Rispondi a Tutti | Inoltra | Redirigi | View Thread | Lista Nera | Lista Bianca | Sorgente Messaggio | Salva come | Stampa