Mustafà e Munzir oggi a Siena, Venturi: “Abbiamo realizzato un sogno”

“Il padre ha sempre raccontato a suo figlio che lo avrebbe fatto studiare e che lo avrebbe portato a scuola”. La storia di Munzir, Mustafà e della loro famiglia la racconta Luca Venturi, direttore del Siena International Photo Awards.

Al tempo erano solo promesse quelle che Munzir faceva a suo figlio Mustafà, promesse che non era sicuro di poter realizzare ma che invece potranno essere mantenute grazie all’impegno e alla solidarietà di una comunità intera.  I 5 siriani atterreranno all’aeroporto di Fiumicino oggi pomeriggio intorno alle 17 per poi arrivare a Siena in serata. Qui da noi inizierà la loro nuova vita: saranno ospitati in una struttura della Caritas diocesana dell’Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino che garantirà l’ospitalità e l’inserimento della famiglia in Italia nell’attesa di ricevere le cure al Centro protesi Vigorso di Budrio, in provincia di Bologna.

Venturi, deus ex machina di questa impresa, non nasconde l’emozione: “Provo un grande orgoglio per essere riuscito a realizzare un sogno come questo. Siena è protagonista assoluta di questa storia – dice. -. Come città abbiamo dimostrato che possiamo essere d’ispirazione: abbiamo dato una lezione di accoglienza”.

‘Hardship of Life’ è il nome dello scatto che ha cambiato le vite di Mustafà e Munzir: un abbraccio tra padre e figlio tra le rovine, un sorriso nonostante la tragedia e la distruzione portate dalla guerra. “Siena si è confermata come capitale della fotografia nel mondo -prosegue Venturi-. Con un’immagine abbiamo lanciato un messaggio il cui significato è enormemente importante.  Dopo aver dato il nostro contributo per Munzir e Mustafa ci limiteremo a seguire il nostro obiettivo: continuare a portare nella nostra città un evento di caratura mondiale sulla fotografia – continua-. Torneremo quindi a fare ciò che è’ nostro’, ma con la consapevolezza che ora c’è una città intera che ha adottato una famiglia, con il ruolo fondamentale dell’Arcidiocesi di Siena e dell’Arcivescovo Augusto Paolo Lojudice. Senza l’ intervento personale di quest’ultimo compiere questo sogno non sarebbe stato possibile”.

Il direttore del Siena Awards parla poi del suo rapporto con questa famiglia: “Ogni giorno ci tenevamo in contatto, io traducevo i loro messaggi in arabo su Google translate oppure certe volte ci incontravamo  attraverso delle call virtuali con i mediatori linguistici che ci aiutavano. Fino a 2-3 giorni fa questa possibilità di venire qui sembrava impossibile: non ci credevano ed avevano paura dell’ennesima occasione persa”.

Sulla vicenda di Munzir e Mustafà “il Comune di Siena è stato in prima fila in questa bella storia di solidarietà, a dimostrazione ancora una volta del senso civico della nostra comunità. Per entrambi, padre e figlio, ci sarà la speranza di tornare a nuova vita”. Lo scrive sui suoi canali social il sindaco di Siena Luigi De Mossi. “E’ stato il Siena Awards, il festival della fotografia e delle arti visive, a premiare lo scatto del fotografo turco Mehmet Aslan come vincitore assoluto del Sipa 2021, Siena international photo awards, lanciando dunque questa “gara” di solidarietà”, prosegue il primo cittadino che poi augura a Munzir, Mustafà e alla famiglia, “un grande in bocca al lupo”.

Marco Crimi