Mps: ricavi calano del 9,3%, da novembre 560 dipendenti in uscita

Banca Mps: il cda approva i risultati al 30 settembre 2020.  Risultato operativo lordo del terzo trimestre a 203 milioni di euro, in crescita (+8,8%) rispetto al secondo trimestre, con aumento del margine di interesse (+3,8%), grazie alla tenuta della componente commerciale e ai benefici del tltro3, e delle commissioni (+9,6%) a seguito della ripresa della normale operatività post lockdown Al 30 settembre 2020 il Gruppo ha realizzato ricavi complessivi per 2.200 mln di euro, in calo del 9,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale dinamica è imputabile, in particolare, alla flessione del margine di interesse, riconducibile alla cessione di crediti UTP e agli effetti delle altre azioni implementate nel corso del 2019 e nei primi mesi del 2020 per rispettare alcuni dei commitment previsti dal Piano di Ristrutturazione, ma anche al calo dei tassi di interesse di breve periodo e dei volumi commerciali. Il margine di interesse ha beneficiato degli effetti positivi legati all’accesso alle aste TLTRO3 (esposizione per 24 mld di euro). Le commissioni nette, in calo anno su anno, hanno risentito della minore operatività durante i mesi di lockdown e del ridotto collocamento di prodotti di credito al consumo. Il calo degli altri ricavi della gestione finanziaria è stato influenzato dal minor contributo generato dalla partnership con AXA in ambito Bancassurance e dalla flessione dei risultati dell’attività di trading, negativamente impattati dalle tensioni sui mercati finanziari legati all’emergenza COVID-19. In miglioramento, invece, gli altri proventi/oneri di gestione che nei primi nove mesi del 2019 includevano la contabilizzazione dell’indennizzo legato all’esercizio del diritto di recesso dal contratto stipulato con Juliet per 49 mln di euro circa. Nel confronto con il trimestre precedente emerge una crescita dei ricavi (+25 mln di euro) grazie al recupero delle commissioni nette, in particolare delle commissioni sulla gestione del risparmio, che hanno beneficiato della ripresa della normale operatività della rete dopo il periodo di lockdown, e alla ripresa del margine di interesse. In peggioramento rispetto al trimestre precedente gli altri ricavi della gestione finanziaria, in relazione al minor contributo riveniente dall’operatività di trading e da AXA-MPS. Il 2° trimestre 2020 aveva beneficiato, inoltre, della contabilizzazione del dividendo Bankit. Oneri operativi in marginale aumento nel trimestre (+1,5%), ma in calo a/a (-3,8%). Attesi benefici per l’uscita di 560 risorse, attraverso il fondo di solidarietà, dal 1° novembre Continua il forte impegno della banca al sostegno dell’economia: applicate iniziative governative su un portafoglio di circa 25 miliardi di euro1 Significativa crescita della raccolta diretta commerciale: conti correnti e depositi a tempo aumentati di quasi 3 miliardi di euro nel trimestre, +7,5 miliardi di euro da inizio anno (+11%) Collocati, nei 9 mesi, prodotti di wealth management per 8,4 miliardi di euro (+0,8% a/a) Costo del credito a 84 bps, incluse le rettifiche addizionali contabilizzate nel 1 semestre a seguito dell’aggiornamento dello scenario macroeconomico dovuto a covid; al netto di questa componente, costo del credito a 49 bps Risultato operativo netto del trimestre positivo per 100 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai precedenti trimestri del 2020 e in linea con i risultati medi trimestrali del 2019 Risultato netto del trimestre negativo per 451 milioni di euro, impattato da oneri non operativi per 569 milioni di euro, principalmente relativi ad accantonamenti per rischi legali e ai costi di ristrutturazione per le uscite di personale Gross npe ratio a 11,1%, in calo rispetto all’11,8% di giugno; includendo gli effetti dell’operazione di derisking in corso con amco – il cui perfezionamento è previsto per l’inizio di dicembre – gross npe ratio proforma pari a circa 4%, ai minimi del sistema Coefficienti patrimoniali e posizione di liquidità pari a: transitional cet1 ratio: 12,9% vs. 8,8% srep total capital ratio: 16,2% vs. 13,6% srep lcr >150%, nsfr >100% La banca, con il pieno supporto dell’azionista di controllo, sta lavorando alla revisione del capital plan per le iniziative di rafforzamento patrimoniale in corso di valutazione, alla luce degli accantonamenti per rischi legali contabilizzati nel trimestre, degli impatti del deal con amco e delle future implicazioni del contesto regolamentare e macroeconomico