Mps, la Ue: “Italia proponga soluzioni concrete”. Orcel: “Potevamo rafforzare il sistema bancario”

“La commissione europea segue da vicino i recenti sviluppi riguardanti la Banca Monte dei Paschi di Siena ed è in contatto con le autorità italiane”, ma “come sempre, è responsabilità degli Stati membri rispettare gli impegni in materia di aiuti di stato ed è loro compito proporre le modalità per adempiere a tali impegni”. Da Bruxelles è questa la prima reazione alla notizia sullo stop alle trattativa tra Mef e Unicredit per BMps. A parlare è stato un portavoce della commissione europe a che ha aggiunto che “spetta all’Italia decidere e proporre modalità di uscita dalla proprietà Mps tenendo conto degli impegni in materia di aiuti di stato del 2017”.

La palla viene quindi rilanciata nel campo di Roma mentre la partita si gioca anche qui da noi a Siena. “Auspico una soluzione ragionevole per la città e per l’Italia – così il sindaco di Siena Luigi De Mossi -. La partita va giocata ora individuando un ad visto indipendente che possa dare valutazioni meno penalizzanti per il Governo e per l’Italia”. Da Firenze De Mossi rincara la dose sul tema: ““La proroga è auspicabile e importante perché abbiamo la fortuna di avere un presidente del Consiglio molto autorevole, in Italia e all’estero, e se perviene da lui, come da Franco, un altro personaggio molto autorevole, la richiesta di proroga credo che l’Europa si porrà la domanda in maniera molto specifica”.

“Abbiamo un Governo che ha impostato la trattativa in modo molto serio, ha cercato di tirare fuori delle proposte e quando si è reso conto che da parte di Unicredit, uso un termine banale e non tecnico, ci si voleva un pò approfittare, chiedendo troppo rispetto all’oggetto della trattativa, ha detto bene sospendiamo”. Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, commentando la vicenda Mps a margine di un incontro in Giunta.

 

 

Intanto arriva anche la reazione di Andrea Orcel, ad di UniCredit, che ha sottolineato come “sfortunatamente , e nonostante gli sforzi che abbiamo profuso, siamo arrivati alla conclusione che le condizioni da cui dipendeva l’accordo non possono essere soddisfatte”, ed ancora il negoziato fallito, per Orcel, sarebbe stato “un’occasione per rafforzare il settore bancario di questo Paese, e al tempo stesso garantire un futuro brillante tanto ai clienti quanto ai dipendenti del Monte dei Paschi”.

Dal mondo delle aziende ha parlato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi che ha evidenziato la necessità di un terzo polo bancario. “Serve perché nell’affrontare il piano nazionale di ripresa e resilienza gli investimenti privati saranno la cosa più importante, quindi avere tre poli bancari importanti secondo me potrebbe essere utile anche per gli imprenditori”.

Dai sindacati si fa viva la First Cisl di Siena con una nota in cui fa notare “quanto da noi sostenuto da mesi: la oggettiva difficoltà imprenditoriale e sociale di condurre a termine questa operazione alle condizioni imposte dalla controparte”.

“Non ci sembra il caso, e anzi rimaniamo stupiti del trionfalismo di alcuni politicanti e rappresentanti di istituzioni pubbliche, – è invece il commento dell’associazione Pietraserena – del tutto fuori luogo e poco rispettoso della delicata situazione dei dipendenti, risparmiatori, piccoli azionisti”. “Da parte nostra, – conclude Pietraserena -oltre a ribadire la cosa più ovvia e funzionale, ovvero la proroga della permanenza dello stato per almeno un altro anno, avevamo chiesto di evitare fughe in avanti personali, quasi sempre inutili, auspicando invece un percorso civico, che vedesse cittadini, associazioni, enti ed istituzioni locali, tutti uniti nel proporre soluzioni condivise per tentare di avere una voce qualificata nel dibattito su di un futuro sicuro e affidabile per il Mps, che, indubbiamente, dovrà vedere l’attuale governo come primo protagonista”.