Mps, De Mossi d’accordo con Giani: “Questa Banca non è un carrozzone”

“Mps non è mai stato un carrozzone ma una Banca che ha dato serietà, occupazione ed ha formato una classe di impiegati ed alti dirigenti “fiore all’occhiello” per la città”. Il sindaco Luigi de Mossi è concorde con il presidente della Regione Eugenio Giani che, a un convegno di Fisac-Cgil a Pistoia, ha affermato che l’Istituto di Rocca Salimbeni “viene considerato, nei talk show televisivi, come un carrozzone che deve essere per forza venduto: ma venduto a chi?”. Giani ha inoltre ribadito che il Monte dei Paschi “è una banca che, al di là dei frutti di una serie di scelte dissennate degli ultimi anni, registra nei primi nove mesi dell’anno 388 milioni di utile: e lo devo vendere in un modo da favorire un’incorporazione in cui lo Stato, come con Unicredit, ci metta anche 9 miliardi? Ma abbiamo perso la dimensione delle cose…”. Da Siena arriva la risposta a Pistoia: “Sono d’accordo con il Governatore”, sottolinea sinteticamente De Mossi.  “Le scelte fatte dalla politica non sono state condivisibili ed hanno portato alle de patrimonializzazione dell’Istituto” , ma” Mps è sopravvissuto grazie ad una mentalità da ‘padre di famiglia’ e ricordo che gli aumenti di capitale sono avvenuti grazie anche all’impegno della Fondazione – prosegue il sindaco che poi bacchetta il centrosinistra-. Gli ultimi 30 anni sono stati una sciagura con la politica che è entrata dentro la Banca e sappiamo quale tipo di politica…” Il sindaco passa poi alle conclusioni: “Adesso dobbiamo capire come dare a Mps un nuovo futuro anche se Siena. Questa storia non deve finire, ma non si può pensare di avere lo stesso controllo su Rocca Salimbeni”