Mobilità urbana, la proposta inviata al sindaco De Mossi: “Realizziamo corsie ciclabili a Siena”

“Dare forza e spazio a forme di mobilità non congestionanti, per evitare che la tanto auspicata “ripartenza” non resti  penalizzata da una cattiva gestione della mobilità urbana moltiplicatrice di traffico motorizzato”. Così  le associazioni FIAB Siena Amici della Bicicletta, Pedale Senese, Sienaintelligente e WWF Siena hanno elaborato e inviato al sindaco De Mossi una proposta denominata Piano Emergenziale per la Mobilità Urbana Post-Covid. 

Scendendo nel dettaglio, la proposta si concentra sui  quartieri Petriccio-Acquacalda, sull’asse Stellino-Porta Camollia,  con la variante di via Mameli-via Avignone, e sull’anello San Prospero- San Domenico-La Lizza. Aree densamente abitate che presentano significativi poli attrattori di traffico (scuole, impianti sportivi, aziende e imprese come la GSK e il MPS, supermercati ecc.) e che si sviluppano in un territorio che non propone forti altimetrie per la mobilità in bicicletta. 

Presupposto della proposta è l’istituzione in tutti questi quartieri di “zone 30” con puntuali interventi di moderazione del traffico che permettano una mobilità sicura ad ogni utente della strada. Detto ciò, date le caratteristiche delle carreggiate – ampiezza e presenza di percorsi a traffico interdetto alle auto – lo studio propone la creazione di corsie ciclabili (da non confondersi con piste ciclabili vere e proprie). Come previsto e disciplinato dall’art. 229 c.3 lettera “a” punto 2 del D.L. 34/2020 (“Decreto Rilancio”), si tratta di settori della carreggiata stradale già esistente delimitati per mezzo di una striscia bianca discontinua e destinati alla circolazione delle biciclette

Tutti gli interventi ipotizzati sono a basso costo, realizzabili in tempi contenuti, proprio per dare risposte rapide alle esigenze del momento, e collegabili con i contenuti che dovrebbe avere il PUMS di Siena, una volta definitivamente approvato. 

Infine questo Piano Emergenziale per la Mobilità Urbana Post-Covid,  implementabile con inderogabili interventi sul bike sharing, potrà costituire un modello, da verificare ed eventualmente migliorare, per un’estensione ad altre zone cittadine, come ad esempio la zona sud. 

L’auspicio dei promotori è che la Giunta convochi in tempi rapidi gli estensori del progetto per una sua discussione e attuazione