Mimmo Mucci, l’hairstylist senese prestato alla Haute Couture di Parigi

Il meglio del meglio di quello che l’universo dell’alta moda offre si è visto a Parigi nel corso della settimana della moda dedicata alla Haute Couture a fine gennaio. Lo sa bene Mimmo Mucci, hairstylist senese titolare di 124OM parrucchieri in via dei Termini. Mucci è stato scelto per acconciare le modelle di brand famosissimi in occasione di un evento che, come sempre, ha catalizzato l’attenzione di questo settore.

“Per me si tratta di un risultato straordinario – spiega Mimmo Mucci -, che mi ripaga di un percorso iniziato tanto tempo fa, quando avevo ancora 16 anni. Per quanto possa sembrare strano a chi non conosce questo ambiente, lavorare in un salone e fare i capelli alle modelle sono due professioni completamente diverse. Per lavorare in un certo contesto è necessario svestire i panni del parrucchiere tradizionale; tuttavia, confrontarsi con stilisti di case di moda come Dior, Fendi, Alexis Mabille o Tony Wood, è un’esperienza unica”.

Il lavoro, infatti, parte da presupposti completamente diversi, come spiega il diretto interessato: “In salone, di solito, è il parrucchiere che propone o che comunque dà vita alle proprie idee. Nel backstage di certi palcoscenici, invece, si lavora in team, quindi le mie mani si prestano alle idee dei grandi stilisti. Non è un semplice lavoro di acconciatura, ma un vero e proprio scambio culturale ed emotivo”. “Peraltro, – aggiunge – abbiamo avuto modo di lavorare in contesti suggestivi ed unici: si va dai paesaggi urbani fino ai sotterranei del Louvre”.

Un traguardo, quello di lavorare negli ambienti dell’alta moda, tutt’altro che banale o scontato specialmente per un lavoratore partito dalla provincia. “Si, in effetti è un evento abbastanza raro – racconta Mimmo Mucci -. Tutto è iniziato qualche anno fa quando ho avuto dei contatti con Chanel che organizzava un evento a a Firenze. Evidentemente, il mio lavoro deve essere stato apprezzato, visto che poi i contatti sono successivamente ripresi anche per altri eventi, e da lì è iniziato questo percorso fino all’Haute Cauture”. “Il livello di concentrazione e di attenzione che mi viene richiesto – prosegue – è tale che non posso distrarmi neanche per un attimo. Il momento in cui riesco un po’ a tirare il fiato è quando rientro a Siena e riesco a leggere qualche rivista e vedere qualcosa su internet”. “Vedere il frutto della mia fatica – conclude – sulla copertina di qualche rivista specializzata, devo ammettere, che è una gran bella soddisfazione”.

Emanuele Giorgi