Mentre i più giovani sgomitano, la Toscana spinge per i vaccini sugli over 60

Hanno fatto il giro della rete le immagini del caos venutosi a creare PalaGiannelli, la sera di martedì 8 giugno. Simili scene si sono verificate anche negli altri centri vaccinali della provincia di Monteroni e Abbadia.

Numerosi infatti i ragazzi che si erano recati all’hub nella speranza di riuscire a farsi inoculare il vaccino, in una serata, che comunque, era destinata agli over 60. A far scattare la confusione il repentino ed improvviso cambio di criterio di assegnazione delle dosi: dapprima sembrava che la priorità sarebbe stata data all’orario di arrivo, salvo poi decidere di procedere dando la priorità ai più anziani.

Sul caso è intervenuto anche l’assessore all’istruzione Paolo Benini sui suoi canali social. “Ennesima confusione organizzata della Asl all’ open day al Palagiannelli – scrive-. Un provvidenziale intervento della Polizia Municipale rimette le cose in ordine”

I fatti di martedì sera hanno destato quantomeno curiosità nell’opinione pubblica e hanno dato alla cittadinanza tanti argomenti di conversazione: primo fra tutti la reale volontà degli over 60 di vaccinarsi. Infatti, queste aperture serali dei centri vaccinali sarebbero riservate solo alle persone tra i 60 ed i 79 anni, sperando di spingere questa categoria a vaccinarsi. Sono loro il focus dell’attenzione di tutte le ultime iniziative intraprese dagli organi competenti. La Toscana sembra essere riuscita a portare avanti con successo solo i vaccini per gli over 80: il 96,6% delle persone tra 80 ed 89 anni ha ricevuto almeno una dose ed il 95,9% degli ultranovantenni ha ricevuto entrambe le dosi di vaccino, due statistiche che la collocano al secondo posto tra le regioni italiane in entrambe le rispettive categorie. Al contrario, le percentuali di persone vaccinate tra i 60 ed i 69 e tra i 70 ed i 79 anni sono fra le più basse in Italia (il 25,8% dei soggetti tra 60 e 69 anni ha ricevuto due dosi, al 17° posto in questa classifica e solo il 31,4% tra i 70 ed i 79, ed anche qui si parla di 17° posto in Italia).

In tutto ciò i giovani,  a quanto pare, non vedono l’ora di vaccinarsi, dando vita agli assembramenti che si sono visti questa settimana. Domenica prossima, 13 giugno, è prevista un altro open day Pfizer a Siena, e non si sa se aspettarsi addirittura problemi per l’ordine pubblico. Ufficialmente anche quello di domenica sarà riservato solo agli ultrasessantenni e, se dovesse avanzare qualcuna delle 200 dosi messe a disposizione, ad averne diritto saranno solo i prenotabili. Da Regione ed Asl, al momento, non sono pervenute dichiarazioni o commenti su questi episodi, né tantomeno, ad ora, filtrano intenzioni di modifiche al modus operandi tenuto fino ad oggi. In ogni caso, l’intenzione ad ora sembrerebbe quella di voler implementare anche la vaccinazione tramite medico di base.

 

Nel frattempo, alle vaccinazioni in farmacia su Siena, ancora, non è stato dato il via, al contrario di quanto visto in altre regioni di Italia, ma anche in altre zone della Toscana. I farmacisti a suo tempo, si erano resi disponibili ma, anche per questi nuovi centri vaccinali, si parlerebbe di una vaccinazione riservata agli ultrasessantenni e solo con Johnson & Johnson. Dal canto loro, per i farmacisti, permangono molti dubbi sulla reale fattibilità della cosa. Fra corsi da frequentare, kit di primo soccorso da acquistare, spazi esterni da allestire e ritorno economico, nel presente, non sembrerebbe che i vaccini in farmacia siano cosa vicina.

E.G.