Mensa, Pacciani: “Non si ‘lucra’ sui bambini. Tutti tornino a pagare la mensa in base all’Isee, al di là del Comune di residenza”

“Investire sulla scuola e invertire il processo di privatizzazione in atto oggi nel Comune di Siena sulle fasce da 0 a 6 anni. I bambini sono il futuro della nostra comunità e per questo devono tornare al centro delle politiche comunali”. Inizia così l’intervento di Fabio Pacciani, candidato a sindaco di Siena con il Polo Civico sul tema dell’infanzia, della mensa e della riorganizzazione delle tariffe.

“Investire sulla scuola pubblica – afferma Pacciani – significa garantire ai bambini, al di là del reddito familiare, gli stessi diritti in termini di istruzione, socialità e benessere anche alimentare. In questi anni purtroppo il Comune di Siena ha peggiorato anche servizi un tempo ritenuti esempi virtuosi, a partire dalla mensa scolastica che è diminuita in qualità e aumentata in termini di tariffe. Un peggioramento non certo imputabile ai dipendenti che ogni giorno preparano 3.500 pasti di cui 300 con dieta differenziata. Per questo nel breve periodo il Comune dovrà promuovere bandi incentrati su parametri di qualità e sulle ore di formazione per il personale addetto al servizio, allontanandosi da quei criteri di massima economicità che hanno provocato tutto questo. Nel lungo periodo invece si dovrà lavorare affinché la mensa torni ad essere gestita dal Comune”.

“Oggi più che mai – conclude Fabio Pacciani – in questa difficile congiuntura economica c’è bisogno che il Comune sostenga le famiglie, ma soprattutto i più piccoli. Per questo il servizio mensa e quello di trasporto scolastico, dovranno essere erogati sulla base della fascia ISEE a tutti i bambini, indipendentemente dal Comune di residenza. Un Comune virtuoso non ‘lucra’ sui bambini. Vanno totalmente riviste le scelte fatte prima dalla giunta Valentini che ha inserito per la prima volta il massimale delle tariffe per i non residenti e ora dalla giunta De Mossi arrivando a far pagare ben 2 euro in più a pasto. Decisioni inique che, oltre tutto, rischiano di penalizzare l’attrattività delle nostre scuole che, per avere una continuità anche nel futuro, avranno sempre più bisogno di accogliere anche bimbi non residenti. Per questo anche le scuole dell’infanzia, come accade oggi per le elementari, potrebbero accogliere, sulla base dei posti disponibili, i bambini dei Comuni limitrofi evitando così il rischio di chiusura per i plessi meno frequentati come le scuole di Ginestreto e Santa Marta, oggi entrambe chiuse per lavori e distaccate rispettivamente a Renaccio e a San Miniato. Infine, se è vero che la natalità diminuisce a Siena è vero anche che aumentano le richieste delle famiglie per i nidi. Una situazione che potrebbe essere risolta ripristinando la scuola di Renaccio, oggi usata come scuola ‘di passaggio’ in caso di lavori in altre strutture, in nido comunale per rispondere ai nuovi bisogni dei genitori”.