Mens Sana Basket, Sport Siena: “Offerta fondo inglese è vantaggiosa, non capiamo perché non viene valorizzata”

Non si ferma la polemica nata qualche giorno fa dopo che l’architetto Attilio Bulla, rappresentante del fondo inglese e della società di scopo Sport Siena management dichiarò di non avere ricevuto risposte e nemmeno garanzie dal Comune e dalla Polisportiva Mens Sana sul progetto di creare una “Cittadella dello sport” a Siena. Ieri c’è stata la risposta dell’Ufficio di presidenza della stessa Polisportiva che ribadito con fermezza, spazi, tempi e modalità sull’eventuale cessione del Palasport.

Stavolta il fondo inglese ha deciso di raccontare come sono andate, a loro dire, le cose.

Di seguito la nota di Sport Siena Management

“A seguito di una indagine di mercato effettuata in tutta l’area italiana nel il 2018 il Fondo aveva identificato, fra gli altri,  il territorio di Siena come quello adeguato per porre in essere un importante investimento nell’ordine dei 70 milioni di euro – inizia così la nota stampa- .Con questi riqualificare l’attuale palazzetto dello sport, l’area su cui lo stesso insiste, realizzare delle palestre, realizzare degli esercizi commerciali, realizzare delle strutture ricettive (tanto per gli atleti che per eventuali studenti), realizzare dei parcheggi …..

– a quel punto iniziavano i vari contatti con la realtà locale al fine di poter valutare una eventuale disponibilità del territorio.

– quindi  l’inizio di una serie interminabile e defatigante di incontri, studi, proposte, trattative …

– ed ancora  una  serie interminabile di assicurazioni ed impegni presi da soggetti che spuntavano ciclicamente dichiarandosi  come “unici  titolati” a farlo in nome e per conto delle varie parti interessate alla trattativa (fossero queste le associazioni dei tifosi piuttosto che la locale amministrazione piuttosto che la Polisportiva piuttosto che ……)”.

“La natura del Fondo (di qualsiasi Fondo) è vincolata alle ferree regole che gestiscono il mondo economico finanziario, ipotizzare che venga effettuato un investimento per 70 milioni di euro (che siano considerati molti o pochi) senza che lo stesso sia subordinato ad un preciso piano finanziario appare di tutta evidenza come una assoluta “fantasia”- continua il comunicato stampa -. La proposta effettuata era frutto di un ponderato ed accurato studio che consentiva all’investimento stesso di autosostenersi. Le varie “controproposte” effettuate dai vari soggetti di cui accennato in premessa venivano alla fine obtorto  collo accettate a condizione che l’iniziativa potesse finalmente ed in tempi accettabili partire. Il tempo, elemento  essenziale, per dar  vita all’iniziativa era segnato infatti dalle  scadenze imposte  alla squadra di Basket ed in tal senso si ribadisce (cosa che sembra non essere stata riportata ai più ) come il Fondo avesse già compromesso non uno ma addirittura due titoli sportivi da conferire alla nuova realtà e fosse pronto a sostenere le esigenze economiche della squadra ma anche e soprattutto  ad investire ed a sviluppare  il progetto “giovani” su cui data  vita non ad un colosso con i piedi d’argilla bensì  ad una  nuova e rinata Mens Sana – prosegue il comunicato-.Purtroppo  però ogni volta che sembrava essere arrivati alla fine della storia gli accordi venivano rimessi In discussione e disattesi per dar vita ad   ulteriori richieste al rialzo insostenibili per il piano finanziario proposto dal Fondo. Non e’ chiaro  al  Fondo il perché una proposta ritenuta come vantaggiosa non sia stata assolutamente valorizzata dalla città di Siena. È possibile che l’approccio del Fondo sia  effettivamente molto distante e diverso da quello di Siena ma purtroppo si è portati a pensare che in luogo di una “attenzione al benessere  della città e dei  suoi cittadini “ da alcuni dichiarato urbi et orbi, siano in effetti delle logiche clientelari o forse delle particolari affezioni alla “propria poltrona” ad aver  determinato questo stato di cose ( forse sarebbe meglio dire a questo nulla di fatto). Spiace molto anche aver dovuto patire una campagna  stampa nella quale veniva dichiarato che a Siena non piace “la zuppa inglese “. Ci si permette però di notare come  sino ad oggi a Siena sia stata proposta solamente  la torta di mele (che pare esser però ben poco digeribile) e si augura a questa grande città  che un domani (magari solo  per potersi intestare in fretta e furia una ipotetica soluzione ) non venga proposto un “babà” napoletano !”.