Giorno della Memoria, ritrovata a Siena la lettera del nonno di Liliana Segre: “Avete notizie di mio genero?”

“Lascio considerare a lei con quanta ansia io attenda notizie e voglio sperare che Dio mi ha dato la grazia di riavere la mia nipotina Liliana, figlia di mio genero, pure essa deportata ad Auschwitz, mi conceda la gioia di poter riabbracciare mio genero”.

Sono come un cazzotto nello stomaco le parole che l’avvocato Alfredo Foligno aveva scritto nel 1946, in una lettera indirizzata al rabbino della comunità israelitica di Siena dell’epoca. A raccontarle Lamberto Piperno Corcos, della comunità ebraica di Siena.

La piccola Liliana era già riuscita ad abbracciare suo nonno ma lui stava cercando con ansia anche il padre della piccola (che però era morto ad Auschwitz nel 1944, ndr). La missiva è stata ritrovata ieri, proprio nel giorno antecedente alla giornata della Memoria, ed è esposta all’interno della Sinagoga di Siena, che ha allestito in questi giorni una piccola esposizione con le carte del Comitato ricerche deportati ebrei che fanno parte dell’archivio della comunità ebraica della città. All’interno dell’ampia documentazione è stata trovata, appunto, anche questa lettera dove Foligno chiede informazioni su suo genero, il dottor Alberto Segre.

“L’avverto che mio genero si chiama Alberto dott. Segre del fu Giuseppe e della fu Olga Lovj, parlo dei fu suoi genitori perché risulta che entrambi, pure deportati, furono messi nei forni crematori”, si può leggere nel testo.

“Questa lettera che abbiamo trovato in archivio è del nonno della senatrice Liliana Segre. Lui chiedeva notizie dei suoi cari, in particolare del genero, il padre di Liliana Segre.

Katiuscia Vaselli