Medico a bordo dell’ambulanza, Nursind : “Capriccio politico: si torna indietro di 30 anni”

“In un’Azienda in cui ci sono ritardi sul reperimento della produttività, problemi di demansionamento e carenza di organico sotto il profilo infermieristico, adesso si mina anche la professionalità: un sistema che funziona, quello dell’ambulanza con infermiere a bordo, viene sostituito con un altro sistema, senza una reale motivazione. Si tratta solo di un capriccio politico: ma è un grave errore strategico”. All’indomani della presentazione del piano dell’Asl Toscana Sud Est che prevede di introdurre sei ambulanze con medico a bordo nel territorio di Siena, eliminando l’unica India,Giampaolo Giannoni e Mariarosa Chiasserini, rispettivamente coordinatore e vicecoordinatore Nursind Toscana intervengono con forza per mantenere in essere il servizio dell’ambulanza infermierizzata.

“Così si torna indietro di 30 anni – dichiarano – mai ci saremmo aspettati che la politica gestisse in questo modo le riorganizzazioni territoriali: siamo alla schizofrenia. Il Direttore generale informa che il sistema dell’ambulanza infermierizzata, implementato un anno fa, è stato un successo. Eppure vuole abolirlo per sostituirlo con un altro sistema, che non è detto sia altrettanto efficiente ma sarà sicuramente antieconomico, unicamente per assecondare le richieste di un assessore del Comune di Siena”.

“Ribadiamo la nostra contrarietà a questo tipo di organizzazione. Siamo contrari sia nel metodo – dichiara Mariarosa Chiasserini, che ricopre anche l’incarico di dirigente sindacale di Arezzo e Siena – in quanto non si può essere così accondiscendenti alle richieste di certi politici che dubitiamo facciano gli interessi dei cittadini; sia nel merito, perché l’implementazione delle ambulanze infermierizzate sul territorio della Toscana è una conquista che non avremo pensato di rimettere in discussione. Infatti stiamo assistendo al paradosso per cui si sta implementando, giustamente, l’ambulanza infermierizzata in tutto il resto della Regione mentre Siena è in controtendenza. Qui, inspiegabilmente, si sceglie di inserire nel servizio di emergenza sei medici sulle ambulanze oltre ai sette già attivi sulle automediche: fatte le dovute proporzioni, sul territorio senese ci sono più medici che in tutta la Lombardia”.

“Non vogliamo fare una guerra sterile tra medici e infermieri – sottolineano Giannoni e Chiasserini – ma proprio perché siamo consapevoli del ruolo dei medici, ci sembra giusto che venga impiegato nei servizi in cui è davvero indispensabile: da dove arrivano i sei medici destinati alle ambulanze? Ci viene il dubbio che provengano dai pronto soccorso degli ospedali periferici, creando criticità nei territori: cosa ne pensano i sindaci di quei territori?”.

“Il servizio di emergenza non serve per evitare i ricoveri in pronto soccorso, per quello è necessario investire sul territorio, sulle cure intermedie, sull’infermiere di famiglia. Il medico sull’ambulanza non può fare la guardia medica, altrimenti abbiamo sbagliato tutto”, aggiungono i coordinatori Nursind. “Chiediamo con forza la stabilizzazione delle ambulanze infermieristiche e l’apertura con urgenza di un tavolo di confronto all’assessore regionale Stefania Saccardi: la Regione intervenga – concludono Giannoni e Chiasserini – altrimenti siamo pronti alla mobilitazione a livello regionale”.