Medicina e chirurgia, a Siena test per 700 ragazzi e per l’Università

Un test per 700 iscritti ma anche per l’università. Stamani al San Niccolò e al Complesso di via Mattioli si sono svolte le prove di ammissione per le facoltà di medicina e chirurgia, le prime fatte nel rispetto delle misure anti-covid, e le prime di una lunga serie -ci saranno anche quelli di professioni sanitarie, dentistry e biotecnologie-.

Tra i giovani, sono usciti poco dopo le 13.30, c’è chi ha manifestato qualche difficoltà per il dover tenere le mascherine, “ho avuto qualche problema a respirare “, dice Francesco Fabbri, uno dei candidati presenti stamattina e dello stesso parere è Martina del Pianta, “ho avuto un po’ fastidio”. Ci sono però anche giovani che non sono stati particolarmente colpiti dal carattere ‘ straordinario’  e ‘inedito’ di una prova fatta durante un’emergenza sanitaria, “il covid e le restrizioni non mi hanno condizionato assolutamente- sottolinea una candidata”, per loro gli ostacoli maggiori si trovano all’interno dello stesso test, “era molto complicato, ho risposto alle domande dove ero più sicura e spero sia andata bene”, sostiene Ginevra Mazzetti. “Logica e chimica erano difficilissime”, ci spiegano.


Era presente alle 11.30 anche il rettore dell’Università di Siena Francesco Frati che ha compiuto un giro di ricognizione tra le varie aule messe a disposizione dall’ateneo, “stiamo dando ai ragazzi la possibilità di svolgere il test nel rispetto delle regole anti-covid ma garantendo lo stesso un ambiente tranquillo e regolare”, afferma.  Le sensazioni per Frati sono positive, “gli studenti mi sembrano silenziosi e concentrati. Per loro  è un momento importante della loro vita. Chi riuscirà ad entrare nei corsi di laurea di medicina e chirurgia sarà responsabile della nostra salute almeno per i prossimi 50 anni”.

Tanti i volontari impegnati, al lavoro insieme ai dipendenti dell’ateneo .”Abbiamo messo in campo 5 persone a lavoro al San Niccolò e 10 qui al complesso Mattioli”, così Ezio Sabatini, coordinatore del volontariato di Protezione Civile senese che aggiunge, “abbiamo voluto tutelarci mettendo qualche uomo in più di quanto ci ha indicato il Ministero. Per noi è un giorno importante: è la prima uscita del tavolo delle associazioni senesi dopo la medaglia di civica riconoscenza dopo il Mangia d’Oro”.


Dagli studenti e dai sindacati universitari sono arrivate alcune critiche, i membri del Fronte della Gioventù Comunista hanno manifestato davanti alle facoltà di giurisprudenza e scienze politiche. “i test d’ingresso per la facoltà di medicina non sono stati ancora messi in discussione dalle istituzioni: 66mila candidati competeranno per poco più di 13mila posti, e tantissimi altri tenteranno quello per professioni sanitarie. L’unica soluzione momentaneamente adottata è stata l’introduzione di circa 5mila posti in più previsti per quest’anno, che però non sono assolutamente sufficienti per colmare le mancanze ormai evidenti e manifeste del sistema sanitario nazionale”, scrivono in una nota.

“Non si tratta di cento o mille posti in più, si tratta di costruire un sistema alternativo. Da tempo si denuncia la mancanza di almeno 50mila infermieri e di decine di migliaia di medici, tagli sistematici al SSN in favore di privati che hanno portato alla gestione disastrosa durante l’emergenza Coronavirus degli scorsi mesi. Proprio il numero chiuso per la facoltà di medicina è una di quelle misure che hanno distrutto la sanità pubblica, una misura che ha portato alla diminuzione del numero di lavoratori in corsia e alla speculazione sulla salute della popolazione intera. Ci siamo forse dimenticati di quelli che la stampa padronale, al momento opportuno, volle chiamare eroi?”, concludono.

Marco Crimi