Maxi furto a Poggibonsi, arrestati l’uomo di fiducia di un’azienda di camper e il suo complice

Colti in flagranza di reato dai carabinieri e arrestati per furto aggravato in concorso, al casello autostradale di Firenze Impruneta: i due si stavano scambiando materiale rubato a una nota azienda di camper e lo caricavano su un camion. E’ accaduto nella serata di venerdì al termine di una lunga operazione di verifica e indagini condotta dai carabinieri di Poggibonsi e i protagonisti della storia, C.S. di anni 43 e M.P. di anni 38, italiani, si trovano adesso nel carcere di Sollicciano.

Tutto parte dalla segnalazione della proprietaria della Luano Camp, nota azienda di camper a livello nazionale (già Rimor), ai carabinieri di Poggibonsi, nel marzo dello scorso anno: dal magazzino dell’azienda era sparito materiale (prevalentemente accessori come tv led, allarmi, telecamere, finestre, radio) per un valore di centomila euro.

Gli uomini del maggiore Turini si erano attivati subito e in questi giorni son riusciti a mettere fine all’attività illecita che in realtà era iniziata già prima della segnalazione, nei primi mesi del 2016.

C.S., poggibonsese (le origini sono salernitane ma lui di fatto ha sempre vissuto qui) era l’uomo di fiducia della ditta e aveva accesso a tutto. Aveva iniziato a sottrarre la merce custodita nel magazzino in cui lavorava per poi consegnarla al suo complice, M.P. residente nella provincia di Salerno, il quale si impegnava a metterla in vendita sui vari siti online quali Ebay e Subito.it. Un’attività che è poi risultata quasi su commissione da parte del salernitano e che era già stata notata anche da aziende che chiedevano informazioni alla ditta in merito: come mai mettere in vendita online dei pezzi esclusivi loro, sottocosto? Questo, infatti, succedeva: i pezzi venivano rivenduti a prezzi interessanti e considerando che i carabinieri sono riusciti a recuperare a Salerno, in casa del complice – grazie alla sinergia con i carabinieri di Salerno – , merce per oltre 50mila euro pronta per essere venduta online, va da sé che il commercio illecito, vero e proprio canale di ricettazione, aveva già fruttato in poco tempo qualcosa intorno ad altrettanti 50mila euro ai due mascalzoni.

I carabinieri hanno svolto per quasi un anno un’intensa attività di osservazione, controllo e pedinamento riuscendo ad individuare il punto esatto e l’orario in cui avveniva lo scambio della merce rubata. Non finisce comunque qui l’indagine: è da capire se la situazione sia stata determinata da un singolo, in maniera casuale, oppure se dietro ai furti su commissione ci possa essere una rete di spessore diverso.

“Anche le aziende devono alzare il livello di guardia a difesa dei propri prodotti e merce – ha commentato a margine della conferenza stampa il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Stefano Di Pace – e si comincia con uno strumento fondamentale: il continuo contatto con le forze dell’ordine. Anche in questo caso, si è rivelato fondamentale”.

Katiuscia Vaselli