Massa Marittima, il lago dell’Accesa e la leggenda della sua creazione: il mostro e il mago

Tra le Metallifere e la Maremma esiste un luogo carico di storia e mistero, dove le credenze popolari sono ancora vive nella mente degli abitanti del luogo e non solo.Questo piccolo lago a forma di ferro di cavallo ha acque cristalline ed una profondità di circa 37 metri e ci sono delle sorgenti che sgorgano dal terreno e che donano acqua fredda e limpida.
Questo piccolo specchio d’acqua alimenta il fiume Bruna che sfocia nel mare Tirreno nei pressi del borgo di Castiglione della Pescaia ed è il secondo fiume della Provincia di Grosseto. Su di una collina nelle vicinanze del lago viveva un personaggio molto particolare divenuto famoso nel dopoguerra per svariate virtù. Costui era il Mago dell’Accesa, un mago all’antica che aveva sempre la fila davanti alla sua casa, la gente andava da lui per farsi curare dal malocchio o per sapere qualcosa sul futuro.
Le persone che arrivavano da ogni luogo della Toscana e dal Lazio portavano con sé pochi soldi oppure qualche salume, una gallina o un coniglio come ricompensa per il mago.Secondo il racconto fatto anche dai “vecchi della zona”, il Mago era un uomo semplice, di poche parole ma molto onesto e cercava solo di far star bene la gente. I suoi occhi erano profondi a tal punto che le persone pensavano che potesse leggere nell’animo e nella coscienza.
Il Lago viene spesso descritto come il più inquietante fra gli specchi d’acqua toscani. Secondo alcune leggende, la sua formazione è imputabile a un improvviso cataclisma che devastò dei campi di grano. Ciò sarebbe avvenuto per punizione divina nei confronti di quei contadini che, per effettuare la mietitura, si rifiutarono di celebrare le feste dedicate a Sant’Anna. L’intera contrada sprofondò, inghiottendo tutti i dannati e riempiendosi d’acqua. Si dice che la notte precedente alla vigilia di Sant’Anna (26 agosto), dalle profondità si levino cupi rumori e grida. Come se non bastasse, pare che nel lago dimori un mostro acquatico
Parecchi testimoni affermano di aver visto emergere dalle acque una bestia dal corpo squamoso, il collo lungo e due occhi gialli, che brillano nel buio come tizzoni. Nell’estate del 2000, un turista affermò di aver visto il “mostro” e  subito dopo chiamò i carabinieri che organizzarono una spedizione per cercare lo sconosciuto rettile (chiamato da alcuni “Birillo il Coccodrillo”). Non è chiaro se il mostro sia in realtà un coccodrillo clandestino gettato da qualcuno nel lago o chissà quale altra cosa.
Gabriele Ruffoli
Foto Bellezzedellatoscana

 

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