Mascherine vendute ad un prezzo spropositato: interviene la guardia di finanza

In queste ore di grande apprensione in Italia per via dell’espansione dei casi di contagio da Coronavirus, c’è il rovescio della medaglia: mentre da un lato si cerca di contenere il contagio per evitare altre trasmissioni e decessi, dall’altro c’è chi specula sulla psicosi che in queste ore ha colpito parte della popolazione.
Infatti a fronte dell’emergenza internazionale dichiarata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la richiesta di mascherine chirurgiche e di altri dispositivi sanitari è salita alle stelle e con essa i prezzi di vendita.
Le fiamme gialle senesi hanno scoperto che in una farmacia del capoluogo venivano commercializzati, tra le altre cose, prodotti per l’emergenza sanitaria, nello specifico disinfettante e mascherine di protezione. Si trattava di mascherine di tipo FFP2, che venivano vendute singolarmente al costo di 15 euro cadauna, ad un prezzo evidentemente sproporzionato rispetto al valore normale praticato nel periodo antecedente l’emergenza sanitaria. Da fonti aperte, una confezione da 10 pezzi di prodotti della specie era commercializzata, in condizioni normali, ad un prezzo oscillante tra 10 e 20 euro.
Si è proceduto a sequestrare tutte le mascherine rinvenute in quanto, tra l’altro risultavano prive del contenuto minimo delle informazioni merceologiche del prodotto, ovvero mancanti delle istruzioni e precauzioni d’uso, nonché delle specifiche relative alle finalità di utilizzo, informazioni di contro riportate nella confezione originale, comminando per tale violazione una sanzione da 516 a 25.823 euro.
Si procederà ora ad acquisire le fatture di acquisto per quantificare l’esistenza di manovre speculative tese a conseguire un vantaggio economico indebito nelle operazioni commerciali a danno di consumatori.
L’attività, che proseguirà incessantemente su tutto il territorio della provincia, conferma ancora una volta il costante presidio attuato dal Corpo sul territorio senese, a tutela dell’economia legale e nel caso specifico a contrasto al “caro vita” e ad ogni forma di speculazione, coerentemente alle linee di indirizzo impartite dall’autorità di vertice del Corpo.