Marrocchesi Marzi: “Ripartiamo da un tesoretto da oltre 7mila voti”

 

Tommaso Marrocchesi Marzi questa mattina ha tenuto una conferenza stampa per commentare la fine della campagna elettorale. “Ringrazio tutto l’elettorato – ha detto il candidato del centrodestra – per la fiducia che ha voluto esprimermi, tutti coloro che si sono spesi in questa campagna elettorale e ringrazio anche l’attenzione che i media e la stampa mi hanno voluto dare”. “Adesso ripartiamo da un tesoretto di oltre 7mila voti presi su Siena – dice Tommaso Marrocchesi Marzi – e 26mila voti nel collegio che sono un’ottima base di partenza”. “Nelle suppletive di Siena il dato del centrodestra è migliore rispetto ad altre realtà italiane. Quando si trova un candidato con valori moderati, liberaldemocratici, del fare questo piace agli elettori e poi lo si vende durante il voto”, ha aggiunto poi Tommaso Marrocchesi Marzi, continuando: “alcune foze politiche sono state presenti per me più di altre, forse hanno anche inciso i distinguo nazionali tra Lega e Fdi sul governo Draghi”.

“Io non ho piani B, non ce li ho mai avuti e non esistono – prosegue – cose simili. Il piano B significava prepararsi un paracadute mentre si stava lavorando per qualcos’altro. Se mi chiedete quale sia il progetto politico nel quale investire il mio tesoretto, invece, non ve lo so dire perché non so quali prospettive si possano aprire. Se pensate ad una mia candidatura a sindaco di Siena, questa la posso escludere fino da ora”.

“Io sono contento – prosegue – di aver fatto una campagna elettorale, che mi ha portato quasi 26mila voti, basata sulla vicinanza alle persone, affrontare i problemi reali e dare risposte concrete a tanti temi, dalla banca fino a quelli più piccoli”.

Sollecitato dalle domande dei giornalisti, Marrocchesi Marzi chiarisce: “Io lo sapevo da prima di essere un signor nessuno, come lo resto tutt’ora. Mi sono battuto fino all’ultimo contro il segretario di un partito nazionale, contro una segreteria organizzata con una presenza capillare sul territorio (30 su 35 comuni del collegio erano in mano al centrosinistra)”. “Io rivendico un ottimo risultato – conclude – ottenuto con onestà, trasparenza e piena chiarezza. Il gioco è stato impostato da una macchina di governo che aveva il dossier Mps impostato già dal precedente governo, il Conte bis”.

Presente alla conferenza stampa anche Guglielmo Picchi, coordinatore provinciale della Lega Siena, che ha commentato a sua volta il dato elettorale: “L’analisi del voto è semplice: Letta, in un collegio blindato, e con una coalizione amplia, non tocca il 50% delle preferenze mentre Sala, Manfredi ed altri hanno ottenuto percentuali molto più ampie. A Siena abbiamo recuperato punti rispetto alle Regionali di un anno fa ed il seme piantato qui con l’amministrazione di centrodestra, nel 2018, sta fiorendo bene”. “Faremo a dicembre o gennaio i congressi per la Lega a Siena e provincia – chiosa Picchi -. Fino a questo periodo Paolo Salvini mi affiancherà come coordinatore provinciale vicario”.

Katiuscia Vaselli
Emanuele Giorgi