Marco Delogu torna a Siena, nel Cortile del Podestà protagoniste le foto dei fantini

“Mi faceva piacere dare una briciola di emozione con le mie fotografie in questo posto storico. La mia speranza è che la mostra possa presto essere dismessa e che qui si possano rivedere i cavalli”. Marco Delogu prende parola per presentare la sua mostra allestita all’interno del Cortile del Podestà del palazzo Comunale. Dopo oltre venti anni il fotografo e curatore romano, sardo d’origine, torna con il suo progetto fotografico che vede come protagonisti i fantini del Palio, l’esposizione è il prosieguo della mostra i Trenta assassini. Gli scatti presenti al palazzo Comunale sono 50, di cui 29 realizzati nel 1998, 5 nel 2003 e 16ex novo nel giugno 2021, e raccontano i fantini attraverso dei profondi primi piani. Il mio lavoro è stato principalmente capire quanto queste facce comunichino, quanto possano dire e quanto tutto il corpo e la fatica porti a queste espressioni. Si tratta di una fotografia in sottrazione -conclude Delogu-, io non aggiungo niente, ma è una fotografia essenziale, viene tutto sintetizzato in un piccolissimo gesto”.

Ad inaugurare l’esposizione è stato il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, che ha parlato alla stampa presente: “La nostra città è così, è fonte di contrasti e di rivalità ma alla fine c’è un’armonia che è superiore a tutto. Qui vediamo tante persone che si sono nerbate, che sono cascate, che hanno avuto fortuna e qualcuno che ha avuto sfortuna. Questo è, idealmente, un abbraccio che si danno tutte queste persone, persone che si sono anche nerbate”.

“Sarà importante, ma forse non decisivo, quello che deciderà il governo in ordine alle misure da applicare a partire dal 1 agosto”. Così il sindaco Luigi de Mossi torna sull’argomento del possibile svolgimento del Palio straordinario in autunno. De Mossi continua: “Guarderemo agli indici e alle prescrizioni che ci darà il governo ed infine alle statistiche per quanto concerne all’immunità di gregge”. De Mossi conclude: “Adesso la palla è in campo, poi dipenderà dalle contrade e dalle istituzioni. Diciamo che non è una partita che gioco da solo in questo momento, la giocheremo tutti insieme, ma sono convinto che la decisione, qualunque essa sia, sarà la più saggia”.

Emanuele Giorgi

(Di seguito il servizio completo)