Mancano le ambulanze, Giannini: “Impossibilità reale di soddisfare le richieste, servono volontari”

“Purtroppo certe volte l’impossibilità di portare persone è reale. E bisogna anche dire che, per il lavoro che facciamo, i volontari non ci bastano mai”.  È Sara Giannini, presidente della Pubblica Assistenza di Siena, parla della situazione vissuta dal volontariato senese

La questione era stata anche aperta da Enzo De Risi. Il medico di base, qualche giorno fa, aveva denunciato che nel territorio senese si stavano annullando  le visite perché ai pazienti non veniva garantito il trasporto con le ambulanze per l’ospedale.(link qui)

“Mi rendo conto che per queste persone e per i loro familiari quanto accaduto devastante – è l’incipit della risposta di Giannini-. Ma la situazione è questa: non ci sono abbastanza volontari per rispondere alle richieste. Ne servirebbero a centinaia. Ci dispiace immensamente che un paziente non sia visitato, ma le persone devono avere contezza del nostro lavoro: la Regione e la Provincia hanno basato il 95% dei trasporti di emergenza-urgenza sulle nostre associazioni, che quindi occupano gran parte del nostro operato. Ma ci dispiace anche che a fare polemica siano medici di medicina generale, che sanno come funziona il nostro mondo”.

Per Giannini le criticità che si sono create sono determinate da altri fattori, come ad esempio un’evoluzione interna delle persone che fanno il volontariato. “I giovani cercano un lavoro per cui operano da noi solo in determinate ore. Mentre tra chi è più anziano c’è sia la necessità di badare la famiglia che la paura di contrarre il covid”, spiega.

E non finisce qui: un altro colpo duro è stato dato dal rincaro dei prezzi. “I costi di benzina e delle utenze sono aumentati mentre i rimborsi che prendiamo restano sempre gli stessi. Questo di fatto annulla la nostra possibilità di assumere dei dipendenti”.

Ma ci potrebbero essere delle soluzioni per risolvere questi problemi? “Io non le vedo – ammetto la presidente di Anpas Siena- Credo che però dovremmo dire alla popolazione che per fare determinati servizi nella Pubblica Assistenza non servono nemmeno i corsi. Ed anche che le nostre porte sono aperte a tutti quelli che vogliono dare una mano”

Marco Crimi