Lucia Cresti (priore Valdimontone): “Faremo una liturgia per la nostra patrona, possibile mettere la bandiera alla finestra”

Le feste titolari sono annullate, d’altronde non è possibile in questo momento dare vita ad incontri, riunioni o assembramenti di alcun tipo. La città rimane in attesa anche di sapere e di capire se sarà possibile correre i due Palii, al momento ipotizzati a fine agosto e a fine settembre. La decisione, o comunque una indicazione più attendibile, potrà arrivare alla metà di maggio.

Si avvicina intanto il momento nel quale avrebbero dovuto tenersi le feste titolari nei rioni. A fine aprile sarebbe stato il momento della contrada del Valdimontone, il cui giro avrebbe dovuto tenersi domenica 26 aprile, esattamente il giorno della Madonna del Buon Consiglio, patrona del rione dei Servi. Il giro non ci sarà, ma ci sarà comunque un privatissimo momento di liturgia. La notizia è stata data questa mattina dal sindaco Luigi De Mossi in occasione della sua consueta conferenza stampa mattutina. In mattinata il primo cittadino si era incontrato con il priore della contrada del Valdimontone Lucia Cresti.

“Faremo un omaggio al nostro patrono – afferma il priore del rione dei Servi –. In momenti difficili come questi rendere omaggio e pregare il patrono per un aiuto e per una protezione dei contradaioli è importante. L’idea è quella di dare vita ad una funzione religiosa privatissima il sabato pomeriggio (25 aprile, ndr) al quale saranno presenti poche persone, il priore ed il capitano, e con una eventuale registrazione video per poterla rendere disponibile ai contradaioli”.

La religiosità della città è infatti sempre intatta, e adesso ai patroni si richiede una protezione affinché il virus Sars-Cov-2 venga rapidamente sconfitto.

C’è anche un’altra possibilità in occasione delle feste titolari, quella di esporre fuori dall’abitazione la bandiera della propria contrada. “Prima abbiamo fatto un confronto tra tutti noi priori – spiega Lucia Cresti –, successivamente abbiamo avanzato richiesta formale al sindaco e al prefetto. I contradaioli il giorno del giro possono esporre alle finestre della propria abitazione la bandiera di contrada. C’è anche la possibilità di mettere le bandiere del rione ai suoi confini”.

Il momento rimane difficile, per molte persone continua il count down verso la data del 3 maggio, sperando che per allora le restrizioni attualmente in uso possano essere “ammorbidite”. “Stiamo vivendo un periodo complicato – commenta il priore della contrada del Valdimontone –, siamo tutti spaesati, non ci sono punti di riferimento. C’è in tutti una grande voglia di tornare a stare insieme, si sente il bisogno di stare vicini. L’attività delle contrade al momento è ferma, non ci sono assemblee, non ci sono seggi. Ci sono le moderne piattaforme tecnologiche, quindi attraverso di esse come priori manteniamo il più possibile il contatto con i contradaioli”. Contradaioli che hanno dimostrato ancora una volta la loro solidarietà, dando una mano nelle operazioni di distribuzione di mascherine e di pacchi viveri: “Beh, le contrade hanno nuovamente dimostrato quella che è la loro identità di mutuo soccorso – afferma Cresti –. Siamo una comunità e andiamo in aiuto di chi può avere bisogno. Non parlo di una sola contrada, ma parlo di tutte le contrade che si mettono a disposizione di tutti. D’altronde questa è la nostra identità, questa è la nostra radice”.

E sulla possibilità di effettuare i due Palii a fine agosto e a fine settembre? “Non so cosa si debba pensare, sono un po’ perplessa, al momento non ci sono segnali che possano farci capire ciò che accadrà – afferma il priore della contrada del Valdimontone –. Se fosse possibile uno slittamento a fine agosto e a fine settembre delle due Carriere andrebbe bene, sono invece titubante sull’idea di un unico Palio che si potrebbe definire ‘Straordinario’. Credo comunque, in generale, che se quest’anno ci saranno i Palii debbano essere come sempre delle feste di popolo, dei momenti di gioia. E’ a mio avviso impensabile un Palio con limitazioni o con le distanze da mantenere tra i contradaioli. Il Palio è Palio, e deve essere vissuto come una festa”.

Gennaro Groppa