Lotta al terrorismo: da Siena, oltre 130 trasferimenti di denaro verso “paesi a rischio”

Le fiamme gialle di Siena proseguono in modo assiduo l’opera di contrasto al finanziamento del terrorismo e dei fenomeni di riciclaggio, nazionale e internazionale, attraverso molteplici fronti operativi: l’azione si sviluppa dall’analisi dei flussi finanziari sospetti segnalati dalla Unità di Informazione Finanziaria sino ad arrivare all’esecuzione di attività ispettive presso i punti di raccolta e smistamento del denaro.

Sono stati oltre 30 i controlli straordinari di sicurezza sinora operati dall’inizio dell’anno nei confronti di esercizi commerciali di rimessa di danaro. Sottoposte a controllo, ovvero selezionate per i successivi riscontri, oltre 130 operazioni di trasferimento di denaro verso Paesi ritenuti maggiormente a rischio, quali gli Stati del Medioriente e del Nord Africa.

I nominativi che hanno effettuato il trasferimento delle somme vengono selezionati sulla base di un’accurata analisi investigativa impostata sull’interrogazione di numerose banche dati. L’azione di prevenzione e contrasto si basa su una strategia nazionale che consente di concentrare le risorse verso i soggetti e i contesti più a rischio, evitando controlli indiscriminati.

Gli elementi acquisiti vengono successivamente sfruttati per l’esecuzione di mirate attività ispettive, dove vengono analizzati gli eventuali comportamenti anomali da parte di coloro che inviano denaro. Altro aspetto che viene analizzato è il fenomeno del c.d. “frazionamento” che viene posto in essere al fine di frammentare gli importi movimentati con l’intento di eludere le ispezioni antiriciclaggio.

L’evoluzione che ha interessato, negli ultimi decenni, la normativa di prevenzione e contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo ha perseguito l’obiettivo di affinare gli strumenti per arginare gli schemi sempre più innovativi e diversificati con cui la criminalità tenta di riciclare capitali di provenienza delittuosa, ovvero destinare risorse a beneficio degli ambienti a rischio radicalizzazione.

In questo scenario, la Guardia di Finanza, quale moderna forza di polizia economico– finanziaria, è chiamata a sviluppare le proprie azioni, coerentemente alle previsioni normative di riferimento, verso i soggetti considerati più permeabili, in quanto suscettibili di essere utilizzati per scopi illeciti.

L’attenta analisi dei flussi finanziari è volta a individuare concretamente i capitali illeciti che inquinano il mercato e la concorrenza e consente di colpire le organizzazioni criminali e terroristiche nel cuore dei propri interessi economici, patrimoniali ed imprenditoriali così da restituire alla collettività, per finalità sociali, i beni illegalmente accumulati.