L’olio toscano vola sui mercati esteri

Proprio in questi giorni è in atto la raccolta delle olive, un rito antico e importante, tanto quanto quello della vendemmia, nelle terre toscane. Quest’anno la siccità e le temperature molto elevate, hanno generalmente portato ad anticipare la raccolta.

La situazione climatologica estrema e non usuale ha protetto le olive da eventuali attacchi di parassiti come la mosca, mentre le abbondanti piogge di fine agosto hanno conferito alle piante il nutrimento necessario per dare più polpa al frutto, tanto che le rese saranno maggiori di quanto ci si sarebbe attesi in precedenza. Stando a quanto riporta il Consorzio di tutela dell’olio extravergine toscano Igp su “La Nazione”, si prevede un incremento della resa superiore al 20%, rispetto alle fosche previsioni di un’estate bollente e tra le più siccitose di sempre.

Oltre ai problemi climatologici, i produttori di oro verde dovranno fronteggiare – come per tutti i prodotti – anche un notevole aumento dei prezzi di produzione, che andranno ad incidere sui portafogli dei consumatori fino al 30%. Ciò ovviamente a causa del rincaro dell’energia (per i costi di frantoio e di raccolta) e delle materie prime (come il vetro e le etichette).

Apprezzatissimo nel Belpaese, questa eccellenza toscana performa notevolmente anche sui mercati esteri. Secondo la ricerca condotta da Ismea e presentata a Buy Food Toscana lo scorso ottobre, l’olio extravergine d’oliva toscano Igp si conferma il primo olio italiano certificato venduto all’estero per un totale di 33 milioni di euro di prodotto esportato sui 53 milioni di euro totali del Belpaese. L’olio toscano IGP viene esportato per il 70% del prodotto nei paesi Extra Eu, tra i quali al primo posto figurano gli Stati Uniti, mentre il restante 30% vien assorbito dal mercato Europeo.

Stefania Tacconi