L’ex ministro Calenda: “Codacons e strani finanziamenti. Anche da Banca Mps”

“Un’associazione diventata monocratica gestita da Rienzi”, così Carlo Calenda definisce il Codacons. Ormai siamo abituati ai continui attacchi da parte dell’ex ministro nei confronti dell’associazione per i consumatori. Questa volta però, il leader di Azione torna alla ribalta e riaffiora alcuni ricordi del passato, dubbi più che altro, rimasti irrisolti e che hanno visto coinvolte l’associazione e la banca Mps. In particolare torniamo nel 2018 quando il Codacons si sarebbe dovuto costituire parte civile nel processo contro i dirigenti della banca senese ma che, come scrisse  Il Fatto Quotidiano, dopo dei misteriosi pagamenti ricevuti (732mila euro n.d.r.) decise di non costituirsi.

“Ci sono molti punti interrogativi relativi alle gerarchie del Codacons: un sito non aggiornato, non vengono enunciate le spese legali,l’associazione è ormai diventata monocratica gestita da Rienzi. C’è un alone di mistero che aleggia sopra questa associazione che ancora deve rispondere delle vicende con la banca Monte dei Paschi di Siena – tuona Carlo Calenda ex ministro e leader di Azione -. Perchè il Codacons che nel 2018 si sarebbe dovuta costituire parte civile nel processo agli ex dirigenti Mps, ha ricevuto dalla stessa banca una transizione da 732 mila euro a sostegno dei suoi consumatori, come la valorizzazione del latte d’asina a scopi pediatrici?. E perchè sempre nella stessa transizione Mps ha firmato 612 mila euro per spese legali e 291 mila euro direttamente al presidente dell’associazione Rienzi? Sono tutte domande che ancora restano irrisolte, nascoste, ma che se fossero vere allora farebbero emergere una situazione gravissima cui vale la pena indagare a fondo”.

(Fonte Corriere della Sera)

Niccolò Bacarelli