Le vacanze al Monastero: l’importanza del sociale

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Il buon funzionamento di una società si vede anche dal modo in cui si occupa delle persone più deboli, degli anziani, dei bambini. Del sociale. La nostra provincia in questo è avanti: forte di radici solide che vanno da un tessuto sociale contradaiolo a quello dell’associazionismo e del volontariato dal nord a sud delle terre di Siena, il territorio vanta un’alta qualità di servizi. Come quello che abbiamo scelto di mostrarvi con la visita al Monastero, a Costafabbri.

 

 

Sono tutti a pranzo quando arriviamo. E i loro sorrisi sono una porta aperta che invita a scoprire il loro mondo di questi giorni. Una cinquantina di ospiti – anziani e disabili – ma sono molti di più quelli che partecipano all’iniziativa ‘VacanzeInsieme’, diurno estivo promosso dal gruppo di volontariato Amici di Monastero Onlus, con la collaborazione – indispensabile– degli infermieri Acos e con i volontari Avo e la Fondazione Monastero. E con il contributo del Comune che mette a disposizione, insieme alla Bbt e al Costone, i pulmini per trasportare gli ospiti.

  
Una settimana all’anno, dal 1980 (la prima edizione fu nel 1979, a Lecceto e poi sempre qui, al monastero di Sant’Eugenio) al monastero di Sant’Eugenio a Costafabbri, una settimana che rappresenta una piccola vacanza per qualche centinaio di anziani ospiti delle strutture cittadine ma anche per i privati. Fino a domani, decine di volontari – compresi ragazzi giovanissimi – trasformano le giornate di tante persone che pee età, disabilità o motivi economici rimarrebbero dentro le mura domestiche o comunque in solitudine: “Attività ricreative, ascolto, assistenza per anziani e disabili, socializzazione – spiega Gianpaolo Ghisalberti, anima dell’iniziativa – si comincia la mattina con l’arrivo degli ospiti, la colazione, le attività e il relax, la messa, le giornate insieme nello splendido scenario che offre il Monastero. Abbiamo tanti volontari che ogni anno danno una mano, tantissimi i giovani, altrettanti gli infermieri professionali dei quali abbiamo necessità e le attività di animazione, che sono fondamentali. Poi il pranzo tutti insieme e alle quattro gli ospiti tornano nelle loro abitazioni oppure nelle strutture: Campansi, Butini Bourke, Caccialupi, Cappuccini, La Mimosa, Montemaggio. Le suore vincenziane ospitano volentieri, da sempre, questa iniziativa che coinvolge centinaia di persone con la semplicità e la voglia di stare insieme: “Va ribadito che questo servizio è del tutto gratuito – spiega ancora Ghisalberti – noi andiamo avanti autofinanziando l’attività, poi abbiamo le offerte e anche il contributo della compagnia teatrale La Sveglia che ci devolve parte dei ricavati (suddivisi tra varie associazioni e progetti) degli spettacoli”.

  

Gaia, Ginevra, Niccolò, sono tre dei giovanissimi che per caso hanno scoperto questa attività e adesso fanno volontariato: “Si impara, ogni giorno e si impara anche a dare valore al nostro tempo. Siamo felici di esserci e continueremo con questa attività”. Regalare tempo agli anziani, curarsi di loro è dare importanza alle nostre radici.