Le storie di Siena News – Gian Piero Cervellera, il senese che ha rivoluzionato lo sport

Numeri, matematica ed una passione sfrenata, viscerale per la statistica. È la storia di Gian Piero Cervellera, professore a contratto dell’Università di Siena, senese, contradaiolo del Drago.

Nel 2016, insieme ad altri due colleghi, Filippo Pauciullo e Bernardo Corradi, Cervellera ha deciso di fondare la ‘Football Intelligence’.

Statistica applicata al mondo dello sport, così potremmo riassumere il progetto del professore, in realtà, il meccanismo è molto più complicato: la football intelligence si basa sull’analisi di milioni di dati ricavati da una sola partita. La finalità, è quella di riuscire ad analizzare tutti i dati cercando di ricavare la tattica migliore, affinché si abbia la massima possibilità per arrivare a tirare in porta.

“Il mondo del calcio sta affrontando quello che le banche hanno affrontato venti anni fa, ovvero quello di avere milioni e milioni di dati da analizzare – fa sapere Gian Piero Cervellera -. L’idea venne a Filippo Pauciullo, un mio ex alunno. A lezione facevo sempre l’esempio del data scientist, una figura rilevante da quando gli ingegneri, nell’ambito bancario, hanno fornito informazioni (dati), istante per istante registrandoli nel database. Filippo, una volta finiti gli studi, mi propose l’idea di applicarlo al mondo dello sport. Da quel momento, cercammo di elaborare un progetto adatto al mondo del calcio, Filippo era ed è molto amico di Bernardo Corradi che, grazie alla sua conoscenza nel mondo calcistico, ci ha aiutato ad avere contatti con club di fama nazionale”.

“Esistono intelligenze artificiali che seguono il giocatore partita dopo partita istante per istante, con una sensibilità di 20 o 30 frame al secondo – continua Cervellera -, fornendo due grandezze che sono le coordinate ed il tempo. In questo modo, riusciamo ad avere database contenenti 5 milioni di dati ogni partita. I dati su cui lavora il mondo del calcio sono costituiti da due database: il primo, viene chiamato Fisico e l’altro Tattico. Il database fisico sono i cosiddetti 5 milioni di dati che riguardano le caratteristiche del giocatore, ovvero, quanti chilometri ha corso, oppure, quanto si è stancato durante la partita; il database tattico invece, rileva gli eventi, cioè quello che succede sul campo in quel preciso momento. Analizzando questi database, l’intelligenza artificiale, consiglia quale formazione schierare in campo per riuscire a realizzare almeno un goal”.

Tutto inizia quattro anni fa, quando il professor Cervellera ed altri cento matematici provenienti da tutto il mondo, vengono selezionati per un contest indetto da Pep Guardiola, allenatore del Manchester City. Due giorni chiusi in una stanza del club ad elaborare dati su dati, alla fine, il professore vinse il premio per l’idea più brillante. Da quel giorno sono arrivati altri contatti, collaborazioni su collaborazioni, il progetto del professor Cervellera è piaciuto e si è rivelato molto utile.

“Il contest del Manchester City, ha avuto una cassa di risonanza grandissima – dice Cervellera -, diciamo che da quell’episodio ci siamo fatti conoscere a livello nazionale, iniziando nuove collaborazioni con club di fama nazionale. Non solo, il nostro sistema è in grado di interagire anche sul calciomercato, consigliando il giocatore adatto da acquistare per una determinata squadra, sistema che fa gola a moltissimi programmi televisivi. Il nostro progetto è applicabile a qualunque sport, o anche altri ambiti, come quello finanziario per esempio”.

Una grande risonanza, anche grazie al ticket di ingresso fornito da Bernardo Corradi. Dal contest di Guardiola, è iniziato il grande successo della Football Intelligence. Da qualche anno, la multinazionale Aubay, ha deciso di investire sull’intelligenza artificiale creando un polo didattico a Siena, mettendo a capo del coordinamento del gruppo di studio, proprio il professor Gian Piero Cervellera.

“Aubay – conclude il professor Cervellera – ha deciso di investire sull’intelligenza artificiale creando un polo di studio a Siena coordinato da me. L’obiettivo è quello di creare valore aggiunto per le aziende. Da quando mi sono fatto conoscere con la Football Intelligence, molti studenti si sono interessati al progetto, sia nello sport che per le altre realtà. I migliori studenti che si laureano con me entrano a far parte del gruppo”.

Tempo e passione, è questo quello che ci è voluto per arrivare a creare un progetto importantissimo come questo. La Football Intelligence, non ha creato niente di nuovo, ma elaborando sistemi già esistenti, ha tirato fuori un’idea brillante e di successo che forse, nel suo piccolo, ha rivoluzionato interamente il mondo dello sport.

 

Niccolò Bacarelli